Autorizzazione a procedere per Salvini

La decisione del Senato al termine di una settimana a rischio per il Governo

11Matteo_SalviniSi è conclusa con la concessione dell’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per sequestro di persona e altri reati minori per il caso della nave Open Arms una settimana (la scorsa) che avrebbe potuto riservare sorprese poco piacevoli al governo e che, invece, si è rivelata meno pericolosa del previsto. La vicenda di Salvini, come si ricorderà, risaliva all’agosto dello scorso anno quando, in piena crisi di governo, l’allora ministro dell’Interno impedì per molti giorni che venissero sbarcati dalla nave oltre 150 migranti in precarie condizioni (tra cui anche minori) adducendo motivi di ordine pubblico.
L’attuale concessione dell’autorizzazione a procedere va ad affiancarsi a quella, già concessa, relativa alla vicenda della nave Gregoretti. A favore dello svolgimento del processo si sono espressi tutti i partiti della maggioranza, compresa Italia Viva che si era astenuta a livello di giunta delle immunità.
Gli altri provvedimenti che avrebbero potuto creare problemi di tenuta al governo riguardavano la proroga dello stato d’emergenza legato alla pandemia e l’autorizzazione a un nuovo scostamento di bilancio. Sia pure con l’inserimento di criteri restrittivi, lo stato di emergenza è stato prolungato fino al 15 ottobre con deliberazione del Consiglio dei ministri.
Quanto allo scostamento di bilancio di 25 miliardi per finanziare soprattutto la proroga degli ammortizzatori sociali, stante la necessità di ottenere la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato (dove i partiti di governo hanno un margine veramente risicato), alla fine, con le opposizioni astenute, 170 senatori hanno votato a favore.
Nuovi problemi, però, si sono manifestati in riferimento alle votazioni per la conferma o il rinnovo delle presidenze delle commissioni parlamentari giunte alla scadenza del biennio. Un meccanismo previsto perché nel corso della legislatura si possono verificare mutamenti negli equilibri tra i partiti: in questo caso, un cambio di maggioranza di governo e la formazione di nuovi gruppi parlamentari.
Al Senato gli accordi fra i partiti che sostengono l’esecutivo non hanno retto in due circostanze e le presidenze delle commissioni Giustizia e Agricoltura sono rimaste alla Lega, non senza polemiche e recriminazioni. È da queste ambiguità all’interno della maggioranza, piuttosto che dall’azione dei partiti d’opposizione, che potrebbero venire i maggiori pericoli per il governo. I distinguo avanzati da Forza Italia rispetto alle questioni europee creano attriti all’interno del centro destra.
Di qui l’ipotesi di affidare a quel partito la presidenza di una delle commissioni parlamentari che dovrebbero accompagnare l’esecutivo nella progettazione degli interventi su cui convogliare gli aiuti europei.