L’abolizione delle punizioni nella scuola elementare

ingresso-scuolaL’educazione? Una sfida da vincere insieme. Nuovi cammini, promesse, impegni, emendamenti… la Camera dei deputati ha varato la riforma che abroga le sanzioni disciplinari attive (dalle ammonizioni alle note sul registro; dalle sospensioni alle espulsioni) nella scuola Primaria, introducendo una serie di novità che possono essere riassunte in tre punti principali.
Patto di corresponsabilità fra scuola e famiglia, che già oggi disciplina i diritti e i doveri degli studenti delle scuole Secondarie nei confronti delle istituzioni scolastiche, comprese le relative sanzioni; reintroduzione dell’Educazione civica in tutte le scuole, con almeno 33 ore di studio (all’interno dell’orario standard) con tanto di voto, senza aggiunta di docenti ad hoc né finanziamenti aggiuntivi; Consulta dei diritti/doveri dell’adolescente digitale contro il cyberbullismo.
Un tentativo di conoscere, riflettere e lavorare insieme per l’educazione-formazione come ambito privilegiato in una società caratterizzata da rapidi cambiamenti che interpellano tutti, nessuno escluso.
Temi di forte impatto e significato in ordine all’educazione ed alla corretta crescita dei giovanissimi in un mondo “distratto” o “confuso” dove il ruolo e i compiti della famiglia, della scuola, delle varie istituzioni necessitano di trovare punti di contatto, obiettivi convergenti perché si realizzino ideali e valori largamente condivisi e vissuti.
Lo studio dell’Educazione civica rappresenta un traguardo di gran significato politico e culturale, ponendo al centro la legalità, il rispetto, le regole della convivenza – come ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti – in un contesto in cui ogni cittadino, indipendentemente dall’età anagrafica, è chiamato ad offrire il suo apporto per il bene comune.
La convivenza è possibile: faticosa, impegnativa, ma utile ed intelligente. “L’Educazione civica, dice il testo di legge (approvato senza nessun voto contrario), sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società”. Diversi e contrastanti i pareri circa l’abolizione delle sanzioni. Mentre concordano presidi, Miur, parlamentari, esprimono perplessità, e non poche, gli esperti in psicologia e affini.
Paolo Crepet afferma che si tratta della resa del processo educativo. Un armistizio camuffato per incapacità di assolvimento dei ruoli. “Non difendo, dice, la pedagogia autoritaria, ma quella autorevole in quanto palestra di vita. Una stagione fondamentale dell’esistenza, come l’infanzia, deve avere regole e calibrate sanzioni. Nessun reddito familiare può risparmiare la fatica dell’educare”.
Chi lavora o ha lavorato nella scuola sa che essa, dopo la famiglia, deve essere il luogo di incontri coinvolgenti ed emozionanti ove si strutturano processi formativi forti. La testimonianza coerente degli educatori trasmette ai ragazzi nuova responsabilità dell’essere uomo, aiutandoli a collocarsi nel mondo, conoscendo e accettando la storia da cui provengono e difendendo, nel contempo, il diritto e il desiderio di progettare il futuro.
Perché ciò avvenga occorrono responsabilità, dedizione, dialogo, scontri costruttivi nella fatica e nella bellezza di guardarsi negli occhi.

(Ivana Fornesi)