
PONTREMOLI: A distanza di quasi 8 anni dall’alluvione, la cerimonia che ha sancito la fine dei lavori. Un’opera che è costata circa un milione di euro.

Tutti schierati, con il nastro tricolore tra le mani in attesa del taglio che sancirà l’ufficiale riapertura del ponte di Santa Giustina che collega lo svincolo autostradale alla statale 62 della Cisa a sud della SS. Annunziata. Ci sono sindaci (ben quattro), assessori, consiglieri provinciali, regionali, il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, e l’assessore regionale, Vincenzo Ceccarelli. Una festa solenne, forse un po’ eccessiva, dato che per la realizzazione del ponte ci sono voluti quasi otto anni (di cui ben sette di lungaggini burocratiche, di mancanza di fondi, di speranze e disillusioni, visto che in realtà i lavori della ditta Coaf di Villafranca sono iniziati solo nel marzo 2018) dall’alluvione dell’ottobre 2011. Una tempistica che avrebbe potuto suggerire una riapertura più “soft” e meno celebrativa da parte della politica (in questo caso realmente di tutti i colori). Tornando al 2011, in quell’occasione la piena del fiume provocò la rotazione parziale di un pilone e il danneggiamento dell’impalcato, rendendo inevitabile la chiusura del ponte (e ci si interroga ancora adesso su come sia stato possibile che una così recente costruzione abbia potuto cedere in maniera così netta mentre i centenari ponti di Pontremoli avevano resistito senza difficoltà). Nel 2014 si era provveduto alla messa in sicurezza del ponte, poi un lungo “buco nero” fino all’inizio del 2018.

Certo, nel percorso di ricostruzione si sono dovute affrontare diverse difficoltà, come ricordato dal presidente della Provincia Lorenzetti, che ha evidenziato come la procedura negoziata per affidare i lavori, conclusasi poi con l’aggiudicazione alla Coaf il 3 ottobre 2017, avesse registrato la richiesta di partecipazione di ben 440 aziende. A quel primo passo erano poi seguite poi tutte le verifiche previste dalla legge fino al sospirato avvio dei lavori. Un’opera per cui è stato stanziato circa un milione di euro (compresa la prima fase di messa in sicurezza), di cui 555 mila (a cura della Provincia con finanziamenti della Regione Toscana) per i lavori di ricostruzione della sponda destra, spazzata via dalla furia delle acque del Magra: è stato realizzato un muro completamente in sasso che, con i suoi gradoni, conterrà la scarpata che è stata riposizionata seguendo una tecnica in grado di scongiurare future erosioni. Soddisfazione è stata espressa da tutti i sindaci, come sottolineato dalla “padrona di casa” Lucia Baracchini, che ha evidenziato l’importante lavoro sinergico tra i vari enti in campo (Comune, Provincia, Regione): “È senza dubbio un’opera che permette di riaprire un’importante opera viaria che garantirà il miglior transito. Penso ad esempio quando pochi giorni fa, c’era stata la chiusura dell’autostrada. In quell’occasione si era ‘sovracaricato’ di traffico il ponte della SS. Annunziata, ponte storico oltre che non adatto ad un traffico massiccio per la sua modesta larghezza. Oggi, grazie alla riapertura del ponte di Santa Giustina, tutto questo non succederà più. Senza dimenticare le aziende, ma anche tutti gli utenti, che potranno usufruire del ponte per immettersi con maggiore sicurezza sulla statale”. (r.s.)