Conoscenza e partecipazione per salvare borghi e centri storici

Un interessante convegno al castello del Piagnaro di Pontremoli, organizzato da “Semi di rigenerazione”

Un momento del convegno che si è tenuto al Castello
Un momento del convegno che si è tenuto al Castello

“Torneranno, certo torneranno…”: È una convinzione che i nostri vecchi esprimevano quando, rivolgendosi ai figli in una sorta di profezia, li apostrofavano dicendo che prima o poi quanti se n’erano allontanati, sarebbero tornati al paese e alla terra. Questa affermazione nascondeva anche il desiderio di dare continuità al lavoro e di non veder sfumare i tanti sforzi e sacrifici compiuti in tutta una vita. Da un po’ di tempo si assiste a un nuovo interesse nei confronti dei nostri paesi, per la qualità della vita, per l’impossibilità da parte di alcuni di vivere in città, sempre più caotiche e inquinate. Sono stati per certi versi gli stranieri ad accorgersi delle nostre bellezze: innamorati della bella Italia, non hanno esitato a prendere casa qui e spesso ad acquistare interi borghi. “La rigenerazione nei borghi e nei centri storici minori – Conoscenza, partecipazione e valorizzazione” è il titolo del convegno che il progetto itinerante “Semi di Rigenerazione” ha organizzato con il patrocinio del Comune di Pontremoli, Regione Toscana, ANCI e altri, lo scorso fine settimana, al castello del Piagnaro di Pontremoli. Tre giorni di interessanti lavori che hanno visto la partecipazione di un pubblico numeroso, soprattutto professionisti del settore.

Foto di gruppo dei partecipanti al convegno che si è tenuto al Castello
Foto di gruppo dei partecipanti al convegno che si è tenuto al Castello

Nel suo saluto, che ha aperto l’evento, il sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, oltre a constatare come la popolazione del Comune si sia dimezzata in circa 40 anni, creando in alcuni paesi quel fenomeno preoccupante che è lo spopolamento, ha sottolineato la necessità di visioni nuove e di esperienze diverse per fare qualcosa per questa nostra terra. L’architetto Giada Scoglio, coordinatrice del gruppo che ha organizzato il convegno, ha poi brevemente illustrato il significato dell’evento facendo anche riferimento all’associazione Semi di Rigenerazione. Non è possibile dare conto degli oltre 20 interventi che hanno affrontato tematiche interessanti riguardanti le modalità per conoscere e praticare il territorio, per rigenerare comunità, per valorizzare il localismo che si deve avvalere del protagonismo dei cittadini o della preziosa attività svolta dal volontariato, degli strumenti normativi sui beni comuni e della partecipazione come risorsa civica. Nell’ambito di quest’ultima tematica si è parlato anche di “crowdfunding civico” che non consiste nella semplice raccolta di fondi sollecitati da un progetto, ma implica diverse azioni alla base delle quali c’è la fiducia e il senso del dono. Il crowdfunding è stato al centro di un’interessante iniziativa sulla culla di Bratto, presentata dalla consulente e ideatrice Anna Fabrizi, secondo la quale partecipazione e sviluppo di un borgo possono essere attivati a partire da un pregiato oggetto artigianale.

Un suggestivo panorama di Pontremoli dal Castello di Piagnaro con in basso il manifesto del convegno
Un suggestivo panorama di Pontremoli dal Castello di Piagnaro con in basso il manifesto del convegno

Accanto a questo intervento ce ne sono stati altri di carattere più locale: Maria Molinari ha parlato del Piccolo Festival di Antropologia della Montagna di Berceto, Michela Marcone ha illustrato la rivitalizzazione di Varese Ligure, primo borgo rurale eco-compatibile in Italia, mentre Manuela Ribolla ha presentato la Cooperativa La Guinadese che, sorta il 25 maggio 1919, da qualche anno ha ampliato la propria attività diventando cooperativa di comunità e aggiudicandosi nel 2018 finanziamenti regionali per il progetto bello e da lei definito “ambizioso”, di rilancio del paese. Appassionato l’intervento di Massimo Castelli, che si è definito “sindaco di 100 abitanti” – tanti o poco più ne conta il comune di Cerignate (PC) di cui è primo cittadino – e “di 1 milione di alberi”, ed ha parlato del drammatico abbandono delle terre e dei borghi e della necessità innanzitutto di “rigenerare i cervelli”. Come abbiamo più volte scritto, queste iniziative sono interessanti e belle per lo scambio di idee e il confronto; ma poi? Se non ci sono soldi, come afferma il sindaco di Filattiera Annalisa Folloni presente al convegno, che si fa? Sarà il caso di ripensare le politiche per l’ambiente guardando un po’ di più verso l’alto, lassù dove i borghi e la montagna si spopolano e il paesaggio rischia di essere desolazione e abbandono. Fabrizio Rosi