Intitolato a Claudio Giumelli il centro di restauro inaugurato nel Seminario di Pontremoli

La cura del libro è aiuto alla diffusione della cultura 

La fase di presentazione del progetto con la presenza, da sinistra, dell'onorevole Cosimo Ferri, Gianni Tarantola, del sindaco Lucia Baracchini e di Serena Pruno.
La fase di presentazione del progetto con la presenza, da sinistra, dell’onorevole Cosimo Ferri, Gianni Tarantola, del sindaco Lucia Baracchini e di Serena Pruno.

Una sala che trasuda storia ma, soprattutto, in cui si viene immersi nell’amore per la cultura e per i libri. Non è, quindi, senza ragione se proprio in quella stanza, al primo piano del Seminario Vescovile, è stato inaugurato il centro di restauro del libro dedicato alla memoria dell’architetto Claudio Giumelli, professore e critico d’arte, noto personaggio della cultura apuana, scomparso nel 2015. Una sala dove sono state collocate varie attrezzature per il restauro di volumi storici, acquistate nel 2003 in occasione della realizzazione di un corso sull’argomento, e che rischiavano di restare abbandonate alla SS. Annunziata, nella vecchia sede della Fondazione “Città del Libro”. Come ha ricordato il presidente della stessa fondazione, Gianni Tarantola, “è stato un modo per ricordare Claudio ed il suo grande impegno per la cultura oltre che il suo amore per il libro”. Del resto, i libri sono una porta sul mondo e da sempre ci informano ma ci fanno anche sognare e quelli antichi sono ancor più preziosi ed emozionanti. Con il tempo, però, soprattutto quelli più antichi, possono rovinarsi e perdere la rilegatura. Ed allora questo neonato centro di restauro è chiamato a svolgere e ad attuare un compito importante: assicurare la trasmissione al futuro delle opere, non solo antiche ma anche moderne, e dei loro supporti materiali, privilegiando interventi conservativi e non invasivi, nel rispetto della storia e delle caratteristiche del manufatto. Perché il restauro serve per proteggere i libri e le carte antiche, ma è anche un modo per difendere una ricchezza culturale che rappresenta il cuore pulsante di un territorio.

La scopertura della targa intitolata a Claudio Giumelli da parte della moglie Serena Pruno e della sorella di lei Chiara
La scopertura della targa intitolata a Claudio Giumelli da parte della moglie Serena Pruno e della sorella di lei Chiara

A tracciare un breve sunto del percorso che ha visto la crescita di questo progetto oggi diventato realtà, è stata Elisa Battilla, responsabile della Biblioteca conservata presso il Seminario Vescovile, che ha evidenziato come la prima “scintilla” fatta scoccare da Giumelli nel 2003 abbia permesso la crescita del progetto. A scoprire la targa è stata la moglie di Giumelli, Serena Pruno (assieme alla sorella Chiara), che ha ricordato l’amore che legava il marito a Pontremoli e alla Lunigiana. Una passione che, oltre alla sua attività di storico e critico d’arte, si manifestava con numerose iniziative volte a sensibilizzare nella popolazione l’attenzione verso lo straordinario patrimonio artistico presente nel territorio. Presenti alla cerimonia il sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa, che ha ricordato l’importante contributo di Giumelli alla cultura ed ha evidenziato che “questo centro può rappresentare una notevole occasione di interesse soprattutto per i giovani”. Mentre l’on.le Cosimo Ferri ha visto in questa idea un modo per portare avanti i progetti di Giumelli che era legatissimo al territorio lunigianese. Il professor Giuseppe Benelli ha definito il laboratorio di restauro “un’idea geniale che può rappresentare una base per il futuro”. Mentre il sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, ha ricordato l’impegno e la volontà che si sono resi necessari da parte dei vari soggetti scesi in campo – “un ringraziamento speciale va alla disponibilità offerta da padre Dario Ravera” – per permettere il trasferimento delle attrezzature dalla SS. Annunziata sino al Seminario; una soluzione che, vista la sua centralità nel contesto cittadino, permetterà anche “una maggiore fruibilità ed accessibilità”. “Non posso che ringraziare tutti – ha evidenziato in chiusura il rettore del Seminario, padre Dario Ravera, prima di procedere alla benedizione del nuovo locale – perché questa iniziativa va nell’ottica di dare nuovo slancio alla cultura ma è anche un prezioso arricchimento per il Seminario stesso”. (r.s.)