
La comunicazione durante la firma sull’accordo dei “Comuni Amici della Famiglia” L’attacco dei consiglieri di “Open Pontremoli” si tratta di una “misura insufficente fatta solo per ottenere il consenso”. Secondo la minoranza “l’amministrazione deve affrontare i temi del lavoro” se vuole aiutare realmente le giovani coppie a mettere su famiglia.
Il Comune darà 100 euro, in aiuto alle famiglie, per ogni bimbo che nascerà a Pontremoli nel 2019. Questo l’annuncio del sindaco Lucia Baracchini durante la firma della sottoscrizione dell’Accordo di Rete dei “Comuni Amici della Famiglia”, di cui abbiamo parlato nello scorso numero del giornale. In pratica il Comune integrerà gli 800 euro stanziati dal Governo nazionale con il “Bonus Mamma” con la somma di 100 euro.

“Si tratta di un simbolo, di un modo attraverso il quale dare il nostro personalissimo benvenuto ai nuovi nati – ha specificato il primo cittadino – con l’intenzione poi di sensibilizzare anche la Società della Salute per assumere analoga decisione per ciascun nuovo nato in Lunigiana, terra che soffre di un calo di nascite talmente importante da aumentare, giorno dopo giorno, la nostra preoccupazione e, di conseguenza, il nostro impegno per lanciare l’allarme e cercare misure per contrastare la tendenza”.
L’annuncio del provvedimento è stato però fortemente contestato dai consiglieri di minoranza di “Open Pontremoli” che sottolineano come in realtà sia “una misura insufficiente, con la quale il sindaco e la maggioranza vogliono assicurarsi il consenso di qualche benpensante pontremolese”.


In particolare quello che preoccupa i tre consiglieri, Francesco Mazzoni, Elisabetta Sordi e Gregorio Petriccioli, “è che il sindaco e l’amministrazione non hanno ben chiaro quale sia il problema e, men che meno, in che direzione la politica debba orientare le energie e gli investimenti. Per incentivare la natalità bisogna intervenire radicalmente e introdurre sgravi sui servizi che davvero incidono sulla carne viva delle famiglie: mensa scolastica, asilo nido, trasporti”. Chiedono quindi all’amministrazione di venire in consiglio “con una proposta concreta su questi temi e troverà i consiglieri comunali e il Partito Democratico pronti a fare la loro parte”. Ma in particolare a Pontremoli mancano lavoro e ricchezza, elementi di cui i giovani non possono fare a meno se vogliono costruire una famiglia nel territorio, “è possibile che in due anni di consiglio comunale non si sia spesa un’ora per portare i dati sul lavoro e sulle imprese a Pontremoli? Per capire quanti giovani trovano lavoro a Pontremoli, quanti hanno dovuto fare le valigie, quanti vivono ancora a carico dei genitori e dei nonni?”. La conclusione è perentoria “con cento euro si compra qualche pacco di pannolini in più. Se l’amministrazione pensa che grazie a questa brillante trovata due ragazzi decidano di metter su casa e di fare un figlio a Pontremoli sbaglia di grosso”. Dure prese di posizione a cui dalla maggioranza si replica evidenziano il lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione a favore della famiglia come l’introduzione, nel marzo di quest’anno, del “Fattore Famiglia” con il quale il Comune ha allargato la precedente sperimentazione tariffaria inerente prima la retta dell’Asilo Nido e poi i trasporti scolastici e la mensa. E sempre in quest’ottica rientra la Rete dei “Comuni Amici della Famiglia” che permetterà, sostengono, una maggiore vicinanza del Comune ai bisogni delle famiglie e delle giovani coppie.