
Da mesi un semaforo crea lunghe code sulla Statale 62

L’allarme è arrivato nella prima decade di marzo. Il Magra, nella stretta gola tra il Monte Grosso e Stadano, ha iniziato ad erodere la scarpata che sostiene la strada statale della Cisa, duecento metri prima che la strada stessa, proveniente da Aulla, intersechi il bivio per Stadano ed esca dal tratto delle Lame. L’erosione insiste su un tratto molto scosceso: sia sul lato a monte, interessato nel corso dei decenni da più di un movimento franoso, sia sul lato fiume, dove, già 15 anni fa, fu realizzata una scogliera a difesa dell’erosione, scogliera che evidentemente non è stata sufficiente a preservare la stabilità della strada soprastante. Quando il pericolo è stato scoperto, i tecnici Anas hanno ristretto la carreggiata e posizionato un semaforo che regola il flusso di traffico con un senso unico alternato. Da allora, sono passati quattro mesi, nessun intervento. Il semaforo continua a regolare il traffico senza che nulla sia cambiato. A poco sono valse le richieste del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, nei confronti del prefetto di Massa Carrara, Enrico Ricci, affinché sollecitasse il comparto Anas di Firenze ad intervenire celermente. Con l’arrivo dell’estate la strozzatura al traffico è divenuta ancor più problematica: al normale traffico della Statale 62 si è aggiunto quello dei flussi turistici verso il mare.

Da diversi anni la rampa che connette l’autostrada A15 con la A12 verso Livorno è insufficiente, con la sua unica corsia, a ricevere tutto il traffico. Le lunghe code che si formano nei prefestivi arrivano anche a 5 km e gli automobilisti escono ad Aulla per proseguire sulla Cisa fino al casello successivo. Da inizio estate, sono stati già numerosi i sabati in cui la coda in autostrada e il semaforo delle Lame hanno determinato incolonnamenti lungo la Statale che cominciavano già all’uscita di Aulla. Disagi per tutti, dunque: residenti, pendolari e viaggiatori di passaggio, ma che per ora non trovano risposte dalle istituzioni. Il consolidamento della strada in alveo fluviale richiede un intervento concertato tra Anas, Genio Civile e Autorità Distrettuale di Bacino, ma per il momento nulla si muove. È di queste ore la notizia di un incontro sollecitato dal sindaco Valettini con le autorità competenti. Il timore è che i tempi burocratici spostino l’inizio degli interventi all’autunno, quando l’ingrossamento del Magra renderebbe i lavori molto più complicati. Il senso unico alternato di Stadano e il mancato ammodernamento della connessione A15-A12 si aggiungono alle tante criticità viabilistiche della bassa Val di Magra: la promessa, ma non ancora realizzata, rotonda a regolare i flussi di traffico tra la Val di Vara e la Cisa nei pressi della ex stazione di Albiano; la provinciale della Ripa, in territorio spezzino, dove i lavori di messa in sicurezza dirottano sulla stessa Cisa, via Albiano, centinaia di mezzi diretti dalla Spezia e da Ceparana a Sarzana; i problemi di sicurezza legati all’attraversamento urbano di Santo Stefano. E più a Nord, il tema irrisolto del nodo viario di Aulla. In meno di 10 chilometri, su di un percorso senza alternative, si concentrano molte delle criticità in grado di mettere in ginocchio la viabilità di buona parte della Lunigiana e dell’entroterra spezzino. (d.t.)