
L’allarme lanciato dai sindaci di Mulazzo, Rocchetta di Vara e Calice al Cornoviglio. Per questo è stata avviata una raccolta firme per chiedere di avviare i lavori sulla strada dei Casoni danneggiata dall’alluvione 2011. Una protesta ufficiale per spingere Provincia e Regione a sbloccare i finanziamenti.

Una firma per protestare contro i ritardi di Provincia e Regione e chiedere il ripristino di un’importante strada che rappresenta una delle vie di comunicazione principali tra la Val di Vara e la Lunigiana, e quindi tra la Toscana e la Liguria. Si è tenuta nel pomeriggio di martedì 10 luglio nel Comune di Mulazzo una protesta ufficiale che ha visto tre sindaci uniti nell’avviare una petizione con raccolta firme tra la popolazione per chiedere a gran voce che finalmente si possa procedere nei lavori per rendere nuovamente agibile la Strada Provinciale 69 dei Casoni, ancora impraticabile dall’alluvione del 25 ottobre 2011. I primi cittadini in questione sono innanzitutto i due che di fatto sono ora “separati” senza più una diretta via di comunicazione: il sindaco di Mulazzo Claudio Novoa, e il sindaco di Rocchetta di Vara, Riccardo Barotti; ad essi si è unito il primo cittadino di Calice al Cornoviglio, Mario Scampelli, coinvolto, anche se non direttamente, dalle difficoltà create da una viabilità resa più complessa dalla chiusura della strada provinciale. Il perché della protesta lo ha spiegato il sindaco Novoa sottolineando come “si siano fatti tutti gli atti necessari per avviare i lavori. C’è pronto un progetto che prevede un investimento di 3 milioni e 800 mila euro; i finanziamenti ci sono, eppure non si riescono a sbloccare. Ormai davvero l’attesa dura da troppo tempo”.

Per questo si è reso fondamentale un gesto anche forte per cercare di scuotere Provincia e Regione dal loro torpore “perché dobbiamo dare risposte concrete ai cittadini. Come amministratori vogliamo dare questo segnale perché le strade non sono solo un mezzo di comunicazione ma permettono un dialogo tra realtà vicine. Permettono agli abitanti delle piccole frazioni di poter continuare a vivere con dignità in contesti non semplici. E chi amministra deve saper dare risposte a queste istanze: per questo oggi chiediamo al presidente Enrico Rossi di ascoltarci e di intervenire”. Il concetto è condiviso anche dal sindaco Barotti, per il quale “la strada dei Casoni è un collegamento strategico interrotto da troppo tempo e le due comunità ne stanno risentendo. È necessario trovare un accordo per reperire le risorse atte a ripristinare una comunicazione strategica per lo sviluppo dei due territori. Le due comunità sono state sempre molto legate tra di loro e hanno bisogno di tornare ai loro scambi turistici, culturali e commerciali”.

Ricordiamo brevemente la situazione della strada provinciale (come evidenziato anche da un rappresentante del Cerro, frazione che si trova sulla strada incriminata e che da anni è in stato di semi abbandono) che presenta, lungo tutto il suo percorso, una serie di frane che ne pregiudicano la viabilità. Due di queste sono state sistemate, in maniera del tutto autonoma e volontaria, dai pochi residenti (sono circa una quarantina), con passaggi di fortuna per non essere completamente isolati. Senza dimenticare che intere porzioni della strada sono state letteralmente trascinate a valle, lasciando solamente un lembo di strada, su cui passa a malapena una vettura, il che rende molto rischioso il percorso. Il collegamento con l’area ligure è invece completamente bloccato a causa di un cedimento strutturale del piano stradale. Nonostante queste difficoltà alcuni hanno deciso di rimanere, continuando la piccola opera di manutenzione per impedire che la vegetazione ostruisca quel minimo di viabilità ancora presente. Una situazione che non è mutata dall’ottobre del 2011 e alla quale oggi si sta cercando di rimediare attraverso questa iniziativa che, ci si augura, possa finalmente portare ad una soluzione definitiva del problema. (r.s.)
