
Sono tanti gli abbonati che si lamentano per il servizio di recapito.

Ogni settimana ci sono abbonati che si lamentano del ritardo con il quale viene recapitata a casa loro la copia de “Il Corriere Apuano”. Sono segnalazioni che molti evidenziano di persona nei nostri uffici o incontrandoci per le strade di Pontremoli, mentre altri le fanno arrivare telefonicamente: in ogni caso si tratta di persone sfiduciate e spesso arrabbiate per una situazione che si protrae da mesi e non può più essere considerata transitoria. È molto probabile che per uno che si lamenta nell’auspicio che qualche cosa possa cambiare, altri siano rassegnati oppure stiano pensando di non rinnovare l’abbonamento al giornale. Se quest’ultima evenienza si verificasse davvero sarebbe il classico danno che si aggiungerebbe alla beffa. Una beffa quanti, siano essi i volontari della nostra redazione o i dipendenti che lavorano in sede, si impegnano ogni settimana per realizzare nel migliore dei modi il nuovo numero di un periodico che vanta una diffusione su abbonamento da 111 anni! Ma andiamo con ordine. Ogni numero del giornale viene chiuso entro le 11 del mercoledì mattina per essere inviato alla tipografia “Rotostampa” di Sesto Fiorentino che, dopo aver stampato, etichettato e suddiviso per aree di spedizione, consegna il tutto al C.M.P. Castello di Poste Italiane a Sesto Fiorentino (FI). Questo avviene già a metà pomeriggio del mercoledì stesso, così che il giovedì mattina gli uffici postali (anche Pontremoli tra questi) ricevono il loro pacco di giornali dove ogni copia – pronta per la consegna – è confezionata singolarmente con l’indirizzo dell’abbonato. Per questo servizio “Il Corriere Apuano” versa a Poste Italiane circa 350 euro ogni settimana, una cifra che è il risultato degli aumenti consistenti applicati in questi ultimi anni al nostro settimanale come a tanti altri giornali. I ritardi quindi non sono da imputare né al nostro lavoro né alla maggiore o minore distanza del luogo di stampa dalla Lunigiana. A questo proposito, va sottolineato che oggi, per motivi derivanti da una diversa organizzazione dei tempi, il settimanale viene consegnato a Poste Italiane con notevole anticipo rispetto al passato. Dunque, perché un numero crescente di abbonati riceve la propria copia del giornale nella settimana successiva a quella di pubblicazione con ritardi che spesso lo fanno recapitare al mercoledì e che a volte fanno “saltare” una settimana intera? Non vogliamo certo chiamare in causa il personale che dirige o lavora negli uffici postali: conosciamo il loro impegno per mantenere efficiente il servizio di recapito e per cercare di rimediare ai disservizi. Tuttavia dobbiamo prendere atto che il servizio offerto da Poste Italiane è cambiato molto. L’eliminazione della distribuzione nella giornata di sabato fa sì che, se l’abbonato non riceve la propria copia nei giorni di giovedì o venerdì, inevitabilmente si passa alla settimana successiva. Poi c’è il problema dell’organico; alle nostre segnalazioni i direttori degli uffici rispondono che mancano i postini e che, dunque, quelli in servizio in zone già molto ampie (e che presto saranno ancora ridotte nel numero) devono coprire anche quelle dei colleghi assenti. E infatti il problema non riguarda soltanto “Il Corriere Apuano” ma tutta la corrispondenza: non si contano le fatture e le bollette che arrivano a casa abbondantemente scadute o che non arrivano proprio!
Che fare? Da parte nostra possiamo garantire che:
– ci impegneremo ancora di più per realizzare “Il Corriere Apuano” nei tempi più rapidi possibili, così da mettere in condizione Poste Italiane di iniziare la distribuzione agli abbonati il prima possibile;
– insisteremo nel sollecitare Poste Italiane a svolgere il servizio in modo da non penalizzare le stampe periodiche;
– continueremo ad inoltrare a Poste Italiane ogni disservizio nelle consegne che ci verrà segnalato dagli abbonati.