![Maurizio Marchini, da diacono permanente a sacerdote all’età di 71 anni Maurizio Marchini, da diacono permanente a sacerdote all’età di 71 anni](https://www.ilcorriereapuano.it/wp-content/uploads/2018/04/17ordinazione_Marchini.jpg)
Il Signore chiama. A qualunque età. Don Maurizio Marchini, già diacono permanente, è ora sacerdote all’età di 71 anni. Nella domenica dedicata alla figura del “buon pastore”, nella cattedrale di Massa, il Vescovo Giovanni Santucci ha imposto le mani sul suo capo e con lui gli oltre cinquanta sacerdoti presenti alla solenne celebrazione, alcuni dei quali provenienti dalla vicina Sarzana.
La messa è iniziata sulle potenti note d’organo di Ferruccio Bartoletti, che annunciavano l’entrata della lunga processione dei celebranti. Don Maurizio è rimasto al centro del transetto per tutta la prima parte del rito, fino a quando, indossate le vesti sacerdotali, è salito in presbiterio, accanto al Vescovo e al Vicario generale don Cesare Benedetti.
Il momento più toccante è stato quando le due figlie, Lucia e Benedetta, visibilmente commosse, hanno portato all’altare il calice con il vino e il pane sulla patena che il Vescovo ha consegnato al padre, ormai diventato “don”. Maurizio Marchini, della parrocchia di Caniparola, prima di diventare sacerdote, è stato diacono permanente.
A Massa la consacrazione porta un nuovo inizio nella Vita di don Maurizio. Il nuovo sacerdote per molti anni è stato insegnante di Storia dell’arte. Si è occupato anche di tecniche incisorie, di pittura e di teatro
All’ordine sacro ha avuto accesso poiché diversi anni fa aveva ottenuto l’annullamento del precedente matrimonio. Il nuovo sacerdote per molti anni è stato insegnante di Storia dell’arte al Liceo “Parentucelli” di Sarzana e in altri istituti. Nella vita si è occupato anche di tecniche incisorie, di pittura e di teatro: suo è l’affresco conservato nella vecchia chiesa di Sant’Antonio da Padova a Caniparola, così come sue sono alcune
scenografie utilizzate nei teatri di Torre del Lago
Puccini e a Montecarlo. Dal 2003 è anche responsabile del Museo
diocesano di Sarzana.
Nell’omelia il vescovo Giovanni, dopo i ringraziamenti, si è rivolto direttamente a don Maurizio e gli ha ricordato che “la tua è stata una scelta a lungo meditata, nata dalla conoscenza di te, della tua storia, del tuo impegno, della tua disponibilità. Ma quanti pensieri, incertezze, timori hanno accompagnato la tua decisione! E non credo siano tutti passati. I dubbi e le incertezze rimangono sempre. Però cambia la domanda che dobbiamo farci. Se prima la domanda era: ma proprio prete mi vuole il Signore? Ora deve essere: come posso essere prete secondo il cuore di Dio?”.
E entrando nello specifico della vita sacerdotale, mons. Santucci ha aggiunto: “Al fondo della scelta di dedicare al servizio del regno di Dio la nostra vita, c’è il comando del Signore ai suoi discepoli: ‘andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura’. Non sei più giovane, non è certamente l’entusiasmo che ti ha condotto a questo passo della consacrazione della tua vita. Non ti manca l’esperienza nella conoscenza di tante storie, di tante avventure. Eppure oggi la tua vita ha un nuovo inizio, entri in un nuovo rapporto con Gesù e con la Chiesa”.
Al momento della comunione, è stato proprio il novello sacerdote a distribuire le particole ai fedeli, mentre la Cappella Musicale della Cattedrale intonava la suggestiva antifona “O Sacrum Convivium”. Il canto finale del “Regina Coeli”, in tono gregoriano, ha suggellato la conclusione di una celebrazione partecipata e commovente.
R.B.