
La Collecta pro Terra Sancta del Venerdì Santo è “un’occasione propizia per essere uno con i nostri fratelli della Terra Santa e del Medio Oriente da dove il grido di migliaia di persone che sono prive di tutto – talvolta persino della propria dignità di uomini – continua a giungerci, spezzando i nostri cuori, e invitandoci ad abbracciarli con carità cristiana, fonte sicura di speranza.
Senza lo spirito di Cristo il grido del fratello rimane inascoltato e i volti di migliaia di persone meno fortunate restano inosservati”. Così scrivono il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali card. Leonardo Sandri e mons. Cyril Vasil, arcivescovo segretario, nella lettera inviata a tutti i vescovi del mondo in vista del Venerdì Santo, in cui la Chiesa raccoglie le offerte per la Terra Santa.
Nel testo anche l’appello a “non dimenticare le migliaia di famiglie, tra cui bambini e giovani, scappati dalla violenza della guerra in Siria e Iraq, molti dei quali in età scolare, che si appellano alla nostra generosità per riprendere la vita scolastica e così poter sognare un futuro migliore”. Nel testo il cardinale ricorda “la piccola comunità cristiana del Medio Oriente che continua a sostenere la fede tra gli sfollati in Iraq e Siria, o tra i rifugiati in Giordania e Libano assistiti dai loro pastori, religiosi e volontari dei vari Paesi”.
“I volti di queste persone ci interrogano sul senso di essere cristiani, le loro vite provate ci ispirano. Dimostriamo loro la nostra vicinanza, concretizzata attraverso la nostra costante preghiera e mediante un aiuto economico, in particolare dopo la liberazione della Piana di Ninive. Molti cristiani iracheni e anche siriani vogliono ritornare alla propria terra dove le loro case sono state distrutte; con scuole, ospedali e chiese devastati. Non lasciamoli soli”.
Un ultimo appello il card. Sandri lo riserva per la ripresa dei pellegrinaggi in Terra Santa, “perché la conoscenza e l’esperienza vissuta nei luoghi della nostra redenzione camminando sulle orme di Gesù, Maria, Giuseppe e i discepoli, aiuta ad approfondire la nostra fede e anche a capire il contesto in cui vivono i cristiani di Terra Santa. I pellegrinaggi costituiscono, inoltre, un notevole sostegno di sopravvivenza per migliaia di famiglie”.