Protezione Civile e volontariato uniti in difesa del territorio

Firmato nella sede dell’Unione a Fivizzano il protocollo che segna la nascita del Coordinamento operativo del volontariato di Protezione Civile nella Lunigiana

Un intervento della Protezione Civile
Un intervento della Protezione Civile

La Protezione Civile si unisce al volontariato lunigianese e l’unione fa la forza specialmente quando si tratta di difendere il territorio. Questo è il tratto distintivo di un progetto che vuole dare una risposta condivisa e organizzata per supportare i sindaci nel delicato compito di autorità di protezione civile. Un modo per affrontare le emergenze al fine di ridurne l’impatto sul territorio e la popolazione. Ma di cosa si tratta in concreto? L’accordo che è stato siglato nei giorni scorsi (il 5 febbraio) nella sede dell’Unione di Comuni a Fivizzano, rappresenta un protocollo d’intesa fra l’Unione stessa e le associazioni di volontariato per la costituzione del Coordinamento operativo del volontariato di Protezione Civile nella Lunigiana. Si tratta di un organo che dovrà fungere da “raccordo” tra tutte le strutture operative presenti sul territorio in caso di emergenza e nell’elaborazione di piani specifici per limitare i danni. La firma dell’accordo è un risultato che non ha precedenti in Lunigiana, se si considera che il protocollo mette insieme 13 amministrazioni comunali, 20 associazioni, centinaia di volontari (Alpini, Anpas, Alfa Victor, Fir, Vab e altre realtà del volontariato lunigianese si sono ritrovati nella sede dell’Unione) che si trovano ad operare su di un territorio di oltre 900 kmq, abitato da circa 55.000persone. Cifre queste che danno la dimensione delle persone coinvolte e anche del territorio interessato. Territorio sulla cui bellezza e varietà non ci sono dubbi ma è una zona anche dai forti rischi: idraulico, idrogeologico, sismico, industriale ecc., e questo la dice lunga sull’importanza di vedere la Lunigiana come un unico territorio che necessita, in molte delle attività di protezione civile, di un coordinamento e una organizzazione di livello superiore. Due gli organismi operativi previsti dal protocollo: l’Assemblea delle associazioni di volontariato e il Centro di coordinamento operativo del volontariato di Protezione civile. La prima sarà composta dai rappresentanti di ciascuna associazione, dovrà nominare i membri del centro di coordinamento, esprimerà pareri e proposte in merito alla redazione e all’aggiornamento dei piani di Protezione Civile, potrà costituire gruppi di lavoro specifici su alcuni temi di particolare interesse. Invece il coordinamento operativo sarà composto da membri delle associazioni che opereranno a stretto contatto con l’Unione ma soprattutto con e per i sindaci del territorio. In particolare avrà il ruolo di coordinare in caso di emergenza l’impiego del volontariato su tutto il territorio dell’Unione, in raccordo con l’ufficio di protezione civile e le strutture comunali; collabora con l’ufficio di protezione civile fornendo supporto e mezzi alle Amministrazioni comunali che ne necessitano; coopera con l’ufficio di protezione civile nell’organizzazione delle azioni di sensibilizzazione, divulgazione e formazione in materia di Protezione Civile; esprime pareri e formula proposte da presentare all’Assemblea. Il Centro di Coordinamento sarà composto da 7 membri: 6 rappresentanti delle associazioni di volontariato e 1 rappresentante dell’Unione di Comuni (il responsabile del Servizio Associato di Protezione Civile o un suo delegato). Inoltre l’Unione sta organizzando un gruppo di lavoro, che sarà nominato dal Comitato Tecnico formato dai responsabili della Protezione Civile di ogni Comune, all’interno del quale il volontariato dovrà essere coinvolto, che avrà il compito, oltre a quello di aggiornare il piano comprensoriale di PC, di analizzare le procedure relative ai numerosi rischi che affliggono il territorio (frane o verifiche di viabilità alternative ecc.).