Appuntate sulla nuova bandiera le due Medaglie d’oro al valor militare assegnate ai partigiani Ognibene e Polesi
“Mai più fascismi, mai più razzismi”: all’insegna di questo tema si è svolta sabato mattina, nei locali a piano terra del Seminario, la giornata del tesseramento dell’ANPI di Pontremoli con la partecipazione di una cinquantina di soci e simpatizzanti dell’associazione che riunisce partigiani di ieri che tra il 1943 e il 1945 hanno combattuto per la Pace e la Libertà e “partigiani” di oggi contro coloro che vogliono stravolgere la democrazia così faticosamente conquistata. La mattinata è iniziata con la firma dell’appello “Mai più fascismi” proposto dall’ANPI Nazionale, oggi ancora più attuale dopo i fatti di Macerata. Poi la formale adesione all’ANPI per il 2018 e l’inaugurazione della nuova bandiera della sezione che, in campo bianco, riporta il nome della comandante partigiana Laura Seghettini, scomparsa lo scorso anno, per lungo tempo presidente della sezione stessa.
Particolare emozione in tanti presenti ha suscitato il momento nel quale Lalla Tassi (staffetta partigiana) e Gemma Curadi (moglie del partigiano Luciano Braccelli), hanno appuntato sulla bandiera le due Medaglie d’oro al valor militare che la sezione può vantare. La prima assegnata a Fermo Ognibene “Alberto”, comandante del battaglione “Picelli”, ucciso a Succisa il 15 marzo 1944 dai fascisti della X Mas mentre combatteva per coprire il ripiegamento dei compagni caduti nell’imboscata tesa dai militi avvisati da una spia. La seconda, a Pietro Polesi “Giacosa”, un giovanissimo partigiano di Guinadi che l’8 aprile 1945 partecipò all’attacco al grosso presidio tedesco di Casa Corvi: ferito gravemente e trasportato a Cervara, morì poche ore dopo, assistito dal Vescovo di Pontremoli, mons. Giovanni Sismondo, accorso a dare conforto.
Sono state ricordate anche le figure di partigiani decorati con la Medaglia d’argento al valor militare: il pontremolese Luciano Gianello, uno dei nove eroici protagonisti della vittoriosa battaglia del Lago Santo, morto nel novembre 1945 ad Aulla mentre stava facendo brillare un grosso quantitativo di esplosivo nel greto del torrente Taverone. E poi il sardo Isidoro Frigau e il pontremolese Remo Moscatelli, uccisi a Succisa assieme a Fermo Ognibene e Giulio Bastelli, di Bassone, morto per l’esplosione di una carica mentre era impegnato in una missione. Prossimi impegni della sezione pontremolese dell’ANPI le manifestazioni del mese di aprile e la manutenzione dei cippi, monumenti e lapidi presenti in così grande numero nel territorio comunale.