L’impianto, chiuso dal 15 gennaio, dovrebbe riaprire entro una decina di giorni
Nemmeno un mese di vita e l’ascensore che collega direttamente Porta Parma al Museo delle Statue Stele è già fermo ai box per lavori di sistemazione del tunnel di accesso. Di fatto, la struttura è chiusa dal 15 gennaio e tale dovrebbe restare fino al 20: così recita il comunicato ufficiale del Comune, anche se l’assessore ai lavori pubblici Gianmarco Corchia evidenzia che potrebbe essere necessario qualche giorno in più a seconda delle condizioni meteo. Questo per permettere agli operai della ditta Ambrogetti, la società che ha realizzato l’opera, di eliminare le problematiche legate alle infiltrazioni d’acqua che si sono verificate nel corso delle festività natalizie. Sicuramente per l’importante infrastruttura si sperava in un battesimo più “soft” rispetto a quello dato dalla pioggia battente che è penetrata nella galleria danneggiando anche i pannelli laterali. Ma, assicura l’assessore, i lavori in corso dovrebbero risolvere rapidamente tutte le complicazioni emerse in questa prima fase. “È stata individuata l’area in cui si è creata l’infiltrazione di acqua piovana. Purtroppo questo autunno con poche piogge non ha permesso di testare la struttura sotto questo aspetto (questo non è del tutto vero, perché, come abbiamo già scritto nel numero passato, in realtà questa problematica era già emersa durante le forti precipitazione del week end dell’8 dicembre n.d.r.) comunque ora gli operai della ditta Ambrogetti sono all’opera e al massimo in una decina di giorni renderanno nuovamente funzionale l’ascensore”. Il lavoro consiste ora nel togliere i pannelli per permettere la canalizzazione dell’acqua piovana che verrà poi immessa nei pozzetti per consentirne il corretto deflusso e smaltimento. Verrà inoltre posizionato un prodotto specifico che garantirà un maggiore isolamento tra la galleria e la roccia circostante. Sempre nell’ottica di una migliore coibentazione, si andrà ad intervenire anche sulle intersezioni tra i pannelli laterali e quelli verticali, soprattutto nella zona vicina d’ingresso su Largo A. Spinetti.
Da parte sua, complice anche la stagione invernale, questo importante strumento che facilita l’accesso al castello, al di là di qualche sortita post inaugurazione, non è ancora entrato “nel vivo” delle sue potenzialità. Un fatto confermato anche da Francesco Bola, presidente dell’associazione di guide turistiche “Sigeric”, che ancora non ha condotto alcun visitatore al Piagnaro con l’utilizzo dell’ascensore. Quello che è fuori di dubbio è che l’ascensore “dovrà essere curato, salvaguardato e valorizzato perché possa rappresentare un vero volano per il turismo locale”. Insomma, lo hanno detto un po’ tutti, il taglio del nastro della struttura non deve essere considerato un punto d’arrivo ma, paradossalmente, di partenza perché è da adesso in poi che bisognerà saper applicare nella realtà quotidiana le potenzialità dell’ascensore. E non solo per quanto concerne il Museo delle Statue Stele (che intanto ha chiuso il 2017 con numeri record sfiorando le 17 mila presenze: un fatto su cui torneremo nelle prossime settimane) ma per tutto il centro storico. Da questo punto di vista non possiamo non rimarcare come in questi anni sia stato fatto troppo poco per far sì che via Garibaldi fosse pronta a sfruttare il traino che l’ascensore dovrebbe rappresentare (cosa che abbiamo segnalato sin da quando i primi operai incominciarono l’opera). Ovviamente c’è ancora tempo e spazio per intervenire ma sarebbe bene muoversi in fretta perché quella zona del centro storico ha bisogno di stimoli forti per riprendersi da un lungo periodo di decadimento. (r.s.)