A rischio la sopravvivenza degli ospedali di Pontremoli e Fivizzano?

L’allarme lanciato da due consiglieri regionali M5S, ma l’Asl rassicura

L'ingresso dell'ospedale Sant'Antonio Abate Pontremoli
L’ingresso dell’ospedale Sant’Antonio Abate Pontremoli

Le sorti dell’organizzazione sanitaria della Lunigiana, in particolare in riferimento agli ospedali di Pontremoli e di Fivizzano, sono ancora al centro dell’attenzione e della preoccupazione generale in conseguenza di due recenti comunicati, il primo dei quali sembrava aver posto fine ad illazioni ed ipotesi della loro chiusura o di ridimensionamento rispetto alla offerta attuale di servizi, con soddisfazione di tutti; il secondo, invece, rimetteva tutto in discussione e creava nuovo disorientamento. Il primo, in ordine di tempo, era dell’ASL Toscana Nord Ovest, nel quale oltre all’impegno di “mantenere i servizi sanitari all’interno del Poliambulatorio di Aulla, del resto preso anche dall’assessore regionale Stefania Saccardi, nella recente visita in Lunigiana”, l’Azienda dichiarava “di essere in prima linea nel ribadire, per l’ennesima volta, di non avere alcuna intenzione di smantellare gli stabilimenti ospedalieri in Lunigiana”. Si può non dare credito alla voce autorevole delle Istituzioni?

I due consiglieri regionali 5 stelle di fronte all'ospedale di Pontremoli. A sinistra Andrea Quartini a destra Giacomo Giannarelli
I due consiglieri regionali 5 stelle di fronte all’ospedale di Pontremoli. A sinistra Andrea Quartini a destra Giacomo Giannarelli

Il secondo, dei consiglieri regionali M5s Giacomo Giannarelli e Andrea Quartini, lanciava un allarme di chiusura per l’ospedale di Pontremoli, a far data dal 2020, quando dovrebbe avvenire “la fine dell’unità di chirurgia complessa e dei servizi collegati”. Un sopralluogo allo stabilimento, inoltre, li avrebbe messi di fronte a “varie criticità strutturali e a carenze di personale medico ed infermieristico”. Dichiarazioni pesanti dei due Consiglieri sono state registrate anche per il presidio fivizzanese. Una visita li avrebbe messi a conoscenza di una “non equa” distribuzione delle risorse rispetto ai centri più popolosi, della necessità di più anestesisti, per poter ampliare i tempi degli interventi, di un continuo depauperamento dei servizi, che ne metterebbero a rischio la sopravvivenza.

L'ospedale di Fivizzano
L’ospedale di Fivizzano

Fortuna che i lettori dei giornali sono – si dice – pochi, perché, di fronte a notizie così contraddittorie la popolazione lunigianese finirebbe non solo in confusione, ma, in caso di bisogno, sicuramente andrebbe a curarsi altrove, rendendo inutile la presenza dei due ospedali, che allora sì che chiuderebbero. Di contro si viene a conoscenza di pubblici attestati di stima per le cure ricevute da parte di non pochi cittadini, anche recentemente. Non sarebbe male, pertanto, che le critiche fossero accompagnate anche da qualche riconoscimento positivo, se è il caso, e da proposte concrete nelle sedi decisionali opportune, se veramente si vuole che le cose migliorino. (A.F.)