
Lunghe code sull’Autocisa e blocco di treni sulla Parma-La Spezia a causa di neve e ghiaccio.

Il maltempo ampiamente annunciato per il ponte dell’Immacolata ha provocato disagi non indifferenti anche dal punto di vista della viabilità.La situazione più difficile è stata quella dell’Autocisa, dove domenica pomeriggio si sono formate code fino a 8 km a causa di un restringimento di carreggiata in direzione Parma appena fuori dalla galleria di valico. Il restringimento, poche centinaia di metri senza deviazioni di carreggiata, ha prodotto un “imbuto” del tutto inopportuno in un fine settimana segnalato per il traffico intenso e per il complicarsi della situazione meteorologica. Fortunatamente, le singolari condizioni climatiche (temperature più alte in quota che a valle) hanno fatto sì che nel tratto di valico le precipitazioni fossero piovose e non nevose: in caso contrario sarebbe stato impossibile per gli spazzaneve (perfettamente operativi nella corsia sud) pulire la sede stradale, così come complicate sarebbero state le necessarie operazioni di assistenza agli automobilisti. Su quotidiani online e social network sono stati segnalati tempi di percorrenza nell’ordine delle tre ore tra Pontremoli e Parma, anche a causa del ghiaccio incombente a quote più basse sul versante emiliano. L’evidente disservizio generato dalla mancata rimozione del cantiere del Tugo ha scatenato gli utenti: proteste vibranti sulla situazione creatasi correvano sui social network, acuite dal fatto che la riscossione del pedaggio è avvenuta senza riguardo per il disagio creato. I limiti infrastrutturali di una autostrada progettata su un percorso sconsideratamente tortuoso, franoso e ad un’altitudine troppo elevata, si ripropongono di continuo, nonostante gli ingenti investimenti – finanziati da pedaggi tra i più cari d’Italia – per aumentare la sicurezza del tracciato.

Ma il freddo invernale, che sul lato emiliano ha provocato estesi fenomeni di gelicidio mentre nelle stesse ore in val di Magra si sperimentava un repentino aumento delle temperature, ha messo in difficoltà anche la circolazione ferroviaria. Il gelo depositatosi sui binari ha costretto il Milano–Livorno – in transito domenica sera con circa 400 persone a bordo – a fermarsi nella stazione di Ghiare di Berceto verso le 19, dove è rimasto tutta notte. La Protezione Civile e la locale Stazione dei Carabinieri hanno gestito l’emergenza fin quando Trenitalia non ha messo a disposizione un treno sostitutivo per chi doveva recarsi nelle stazioni precedenti Aulla e una locomotiva diesel che alle 8 del mattino ha portato il convoglio a destinazione. Problemi analoghi hanno riguardato altri convogli, come il Pisa–Bergamo della stessa serata, dirottato su Firenze, o i treni locali che lunedì sono stati sospesi e sostituiti con corse di autobus. Pur dovendo accettare il fatto che i rigori del clima invernale non consentono la stessa libertà di movimento delle altre stagioni, la vetustà del materiale rotabile e i rigidi budget di Trenitalia hanno impedito di pianificare per tempo soluzioni alternative. (Davide Tondani)