Garfagnana e Lunigiana scommettono sullo sviluppo dell’economia rurale

Un convegno al passo dei Carpinelli per unire la tradizione con l’innovazione. Un’opportunità di sviluppo e cooperazione per le aziende che operano nel settore agroalimentare.

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I parchi, come quello dell’Appennino tosco-emiliano, non sono solo riserve naturali, ma laboratori di sviluppo sostenibile, dove il rapporto tra uomo e ambiente va indirizzato verso l’avvio di un’economia fondata proprio sul valore dell’ambiente e del paesaggio ricco di fauna e flora. In quest’ottica si è svolto, nei giorni scorsi, nell’Albergo Ristorante Belvedere al Passo dei Carpinelli, un importante convegno dal titolo “Progetto integrato di filiera”, il cui programma è pubblicato sul Burt (Bollettino Ufficiale Regione Toscana). Un’opportunità di sviluppo e cooperazione per le aziende che operano nel settore agroalimentare, sostenuta dall’azienda capofila “Bontà della Garfagnana di Coletti srl”. A rappresentare la Lunigiana Barbara Maffei, proprietaria dell’Agriturismo “Montagne verdi” di Apella, e Stefano Malatesta del laboratorio “Fratelli Malatesta” di Treschietto di Bagnone. Al centro del dibattito il rilancio della castanicoltura e dei territori montani che hanno il castagno come risorsa principale. A tal proposito è stato letto, in apertura dell’incontro, l’articolo riguardante la lavorazione delle castagne riportato nel numero 43 del nostro settimanale. Il Pif (Progetto integrato di filiera) che si intende conseguire ha l’obiettivo di favorire la realizzazione di nuovi impianti di produzione agricola, zootecnica e di trasformazione al fine di aumentare le quote di mercato; sostenere il miglioramento tecnologico nelle fasi di produzione e trasformazione per migliorare la qualità del prodotto finito; favorire i progetti di filiera corta onde valorizzare le produzioni tipiche e di qualità del territorio con particolare riferimento alla filiera “castagno”. Per la prima volta Garfagnana e Lunigiana, due vallate parallele che hanno in comune la varietà dei paesaggi, il vivace contrasto fra poggi e scenari di monti, ombrose selve di castagni, di faggi, di abeti e di scroscianti torrenti, hanno visto alcuni loro rappresentanti unire forze, energie, impegno e creatività per un salto strategico e operativo con lo scopo di valorizzare le eccellenze già presenti nei territori interessati ed altre che potrebbero divenire frutto di nuova ricerca e di nuove alleanze imprenditoriali a vantaggio del decollo occupazionale, quindi del bene collettivo. Indispensabile sottoscrivere un accordo di filiera fra i partecipanti per la corretta gestione dei rapporti commerciali interni. Chi è interessato può aderire al Pif seguendo le indicazioni del bando emesso dalla Regione Toscana. Ivana Fornesi