
Al centro il servizio dei trasporti di pazienti da ospedale a ospedale

Chi è volontario e svolge qualche servizio sulle ambulanze, per il trasporto di pazienti o per il loro trasferimento da un ospedale all’altro, talvolta si trova costretto ad affrontare situazioni che richiederebbero una specifica professionalità. È pur vero che i volontari delle Pubbliche Assistenze, della CRI, delle Misericordie devono seguire impegnativi corsi di formazione e superare esami non facili per poter acquisire le qualifiche richieste per entrare a far parte dei gruppi di intervento nei casi di emergenza-urgenza o solo delle equipe per il trasporto delle persone sulle ambulanze. Sono, pertanto, titolati a svolgere questi servizi e lo fanno con passione e competenza, come ha dimostrato anche il recente caso, a Gragnola, del giovane in arresto cardiaco soccorso e salvato da conseguenze gravi dall’intervento della P.A. della Valle del Lucido, ma anche di due compagni di gioco abilitati alle operazioni di soccorso. Temono anche, però, di assumersi delle responsabilità che vanno oltre il ruolo del volontario, che dovrebbe, invece, essere di sostegno e di collaborazione con chi svolge il mestiere di medico o di infermiere, fatte salve, ovviamente, le circostanze in cui è necessario intervenire senza indugio, in attesa dell’automedica – che parte dall’ospedale di Fivizzano – e secondo le indicazioni della “centrale”. Per tutte queste motivazioni le varie Associazioni della Lunigiana, ma in particolare la popolazione di Fivizzano, in considerazione anche delle conformazione del territorio, delle difficoltà della viabilità, delle distanze dei paesi dal centro ospedaliero, avevano avanzato la richiesta della costante presenza dell’infermiere a bordo durante gli interventi sul territorio e della presenza del medico a bordo nei trasporti assistiti dall’ospedale di Fivizzano verso gli altri presidi ospedalieri. Quest’ultimo tipo di servizio, che riguarda il trasferimento dei pazienti da un ospedale all’altro, a seconda delle loro necessità terapeutiche, nella Lunigiana Orientale è svolto, con turnazioni di dieci giorni ciascuna, dalla Pubbliche Assistenze di Fivizzano, Casola e Monzone.

Delle problematiche collegate ai suddetti servizi da tempo si era fatto carico la Lista “Cambiamo Adesso” di Domenichelli, Gia, Pinelli, che, ora, annuncia con soddisfazione di avere avuto l’assicurazione, da parte dell’assessora alla Salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, incontrata a Fivizzano lo scorso 19 ottobre (durante la sua visita ad alcune strutture sanitarie della Lunigiana), che quei servizi – infermiere e medico a bordo, a seconda dei casi – saranno garantiti e prenderanno il via a partire da gennaio 2018. Siccome l’Assessora ha fatto presente che in primavera ritornerà in Lunigiana, per verificare se questa ed altre situazioni della Sanità locale (tra cui anche la rotazione dei professionisti tra il NOA e gli ospedali di Pontremoli e Fivizzano e il rafforzamento dei servizi di emergenza–urgenza), di cui ha trattato sia a Pontremoli che a Fivizzano, avranno trovato le soluzioni concordate negli incontri del 19 con le amministrazioni comunali, c’è da sperare che tutto vada a buon fine. Ma gli accordi sono realmente avvenuti? La vicenda, infatti, si tinge di giallo, alla luce di una dichiarazione dell’assessora alla Pubblica Istruzione di Fivizzano, Francesca Nobili – che è anche infermiera all’ospedale di Fivizzano -, la quale sostiene che nella riunione con la Saccardi non si è parlato affatto di infermieri e medici a bordo, come sostengono i consiglieri di “Cambiamo Adesso”. A solo scopo informativo, premettendo di non avere nulla contro la Lista Civica, interviene sulla questione anche l’infermiera del 118, Chiara Colonnata, per far sapere che, a seconda del codice di gravità, viene già garantita sulle ambulanze la presenza dell’infermiere o del medico. A questo punto non rimane che continuare a seguire il caso per conoscere come stanno effettivamente le “ cose”, immaginando che avranno sicuramente un seguito. Andreino Fabiani