Dal 1977 le attività dell’Azione Cattolica diocesana nella casa in Garfagnana
È stato un compleanno particolare, quello che l’Azione Cattolica diocesana ha voluto festeggiare domenica scorsa a Gramolazzo. Le candele spente con il tradizionale soffio dei presidenti diocesani che si sono succeduti nelle ultime quattro decadi non erano quelle di una persona, ma quelle di un edificio: la ex scuola di Gramolazzo, nell’alta Valle del Serchio, divenuta nell’estate del 1977 la casa dei campi scuola (soprattutto di quelli dei preadolescenti dell’Acr, ma spesso anche dei giovanissimi e talvolta degli animatori/educatori in formazione) dapprima dell’Azione Cattolica di Apuania – la cui diocesi comprendeva al tempo la Garfagnana, di cui Gramolazzo è parte – e poi di Massa Carrara – Pontremoli.
Oltre 150 partecipanti di tutte le età (senza contare quelli tenuti lontano dai limiti di età e dal maltempo che solo in parte ha compromesso il programma della giornata o quanti sui social network associativi hanno dato adesione virtuale all’iniziativa), che almeno una volta hanno soggiornato nella casa di Gramolazzo come ragazzi, animatori, cuochi o assistenti spirituali sono stati la testimonianza del fatto che festeggiare il compleanno di una casa, divenuta per molti luogo della propria crescita di fede, non è cosa bizzarra.
Difficile fare un calcolo di quante migliaia di ragazzi e di ragazze hanno dormito nei letti a castello della ex scuola, calpestato il suo prato esterno all’ombra del Pisanino, conquistato le tradizionali mete di escursione di Campo Catino o Orto di Donna.
Ancor più difficile – ma qui il conteggio non spetta al calcolo umano – determinare quanto 40 anni di campi scuola abbiano contribuito alla crescita umana e spirituale, al discernimento e al cammino vocazionale (sacerdotale e non solo) delle persone che vi hanno preso parte. I giusti momenti di festa e convivialità – animati dalla vivacità dell’ACR Rock Band – e le attività di ricordo (testimonianze, contributi video, etc.) non sono stati né un nostalgico “amarcord” fine a se stesso e nemmeno un momento di orgoglioso autocompiacimento.
A ricordarlo è stato lo stesso presidente diocesano, Marco Leorin, che ha sottolineato come “giornate come quella di oggi o come quella del 150° di fondazione dell’ACI ci ricordano che siamo una comunità che vive il presente di una storia che prosegue verso il futuro”. Una storia, quella della casa di Gramolazzo, che prosegue, quindi, orientata a favorire l’incontro con Dio di quanti vi soggiornano. Perché, proprio come sta scritto nel vangelo proclamato nella celebrazione eucaristica di fine giornata, “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.