
Si è scontrata l’esigenza degli agricoltori, da un lato, e la conservazione dell’acqua dall’altro. Alla fine si è trovato un accordo anche se i rappresentanti degli enti locali chiedono più attenzione agli impianti del servizio idrico.
Trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di utilizzare l’acqua per irrigare i campi e la necessità di preservarla per evitarne gli sprechi. Una dicotomia che si fa sentire soprattutto in estate e lo si è visto in questi giorni con il Paese che ha rischiato una crisi idrica (fortunatamente mitigata dall’arrivo della pioggia), tanto che alcune Regioni hanno deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza. È stato proprio il settore agricolo, tramite Coldiretti, Cia e Confagricoltura, a lanciare il primo allarme sottolineando che la siccità non è più un fatto episodico, ma una costante divenuta cronica, pertanto è importante affrontare il problema con tempismo e programmazioni mirate. La ricerca di un compromesso tra l’uso dell’acqua e la sua conservazione è stato al centro del braccio di ferro tra il Consorzio di Bonifica Toscana Nord1 (l’ente che si occupa della sicurezza idraulica delle province di Lucca e Massa-Carrara, dei comuni del Bientinese e di quelli dell’Appennino Pistoiese) e alcuni comuni della Lunigiana; un dibattito che ha portato, a fatica, a stilare un calendario irriguo provvisorio (il quinto, a dimostrazione delle difficoltà che ci sono nella ricerca dei giusti equilibri) già attivo dal 26 giugno.

Che l’atmosfera sulla questione fosse incandescente lo dimostra un comunicato stampa (preaccordo) del sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi, che sosteneva come il Consorzio sia “un inutile carrozzone ben lontano dall’offrire un servizio puntuale. Il funzionamento a singhiozzo causa enormi difficoltà alle aziende agricole del comprensorio fivizzanese”. Per Fivizzano, come per Aulla, il calendario prevede l’apertura dell’impianto in maniera continuativa con la sola chiusura dell’impianto di Posara dalle 19 del giovedì fino alle 7 del venerdì.
Più positivi i sindaci di Filattiera, Annalisa Folloni, e Villafranca, Filippo Bellesi, ed il vicesindaco bagnonese, Daniele Lombardi da noi interpellati sulla questione.

Una positività che si registra soprattutto nel comune di Filattiera dove, dopo numerosi incontri e confronti, sembra si sia riusciti a trovare la quadra del cerchio con un calendario chiaro e adatto alle esigenze degli agricoltori. Soddisfatta la Folloni, che ricorda come spesso, nelle nostre zone, la cura dei campi non è solo un hobby o un passatempo “ma una vera e propria fonte di reddito e di alimenti sani per la propria tavola”. Due sono gli impianti a Filattiera: quello della Piana e quello di Caprio. Il primo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7 sino ad esaurimento vasche, mentre il secondo ha un’apertura alternata, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 7 alle 18 nella zona bassa (cantiere, cimitero, ecc.) mentre il martedì, giovedì e sabato, sempre dalle 7 alle 18, serve la zona di Casella e Monteluscio.

Per quanto concerne Villafranca, Bellesi evidenzia come abbia contattato direttamente “il funzionario Rocchi del Consorzio di Bonifica, il quale ha ammesso che il sistema idrico distributivo è obsoleto per cui urgono le dovute migliorie che verranno effettuate nel 2018. Nel frattempo sono stati fatti piccoli interventi per consentire alle zone interessate di avere acqua a disposizione per gli orti e le coltivazioni varie. I casi di lamentele sono stati pochissimi, rispetto alla moltitudine che usufruisce del servizio, e risolti con sollecitudine”. Anche a Bagnone l’amministrazione si è fatta portavoce delle aziende agricole locali e dei contadini: “Abbiamo parlato anche noi con il dirigente Rocchi – dice il vicesindaco Lombardi – in quanto avevamo elaborato dei progetti ad hoc che non hanno avuto gli esiti sperati. Tutto rimandato ad un futuro che speriamo prossimo. Bagnone, comunque, gode di una situazione privilegiata quanto ai problemi idrici. La maggior parte dei paesi a monte si sono attrezzati con iniziative locali, provvedendo al servizio necessario. Ribadiamo che il Consorzio in questione dovrebbe essere l’anello di congiunzione tra Comune e Regione, molto attento alle richieste dei cittadini. Nonostante la ricaduta, sul nostro territorio sia minima, c’è bisogno di recuperare alcuni impianti sostituendo le parti vetuste e di assicurare, ai coltivatori, la portata d’acqua necessaria”. Quattro sono gli impianti che servono i due comuni. Secondo il calendario di irrigazione quello che serve la zona di Mocrone basso, Cravarino è aperto il lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica. Quello della zona del piano di Bagnone, piano di Malgrate, Cerreta il martedì e il giovedì. È aperto il lunedì e il giovedì dalle 7,30 alle 13 e il martedì e il venerdì dalle 12,30 alle 19 l’impianto della zona di Virgoletta e Mocrone alto, mentre il mercoledì e il sabato dalle 7,30 alle 13 per la zona di Virgoletta parte alta (vecchia Marina, Fornace).
Ivana Fornesi