Puntuale nella sua inesorabilità, anche quest’anno il bilancio demografico Istat giunge a definire il quadro della situazione di un Paese che da anni, ormai, è avviato lungo una china che lascia poco spazio alla speranza di una inversione di tendenza: un Paese per vecchi.
E’ questa la sensazione che coglie chi apprende che anche per il 2016 il movimento naturale della popolazione ha registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 142 mila unità. Un dato mitigato dal valore positivo (quasi 63 mila unità) registrato dai cittadini stranieri; contando solo i residenti italiani il deficit sarebbe molto più ampio: pari a 204.675 unità. Per il secondo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (473.438, 12 mila in meno sul 2015); di questi, più di 69 mila sono stranieri (14,7% del totale), anch’essi in diminuzione. I decessi (oltre 615 mila) sono circa 32 mila in meno rispetto al 2015, anno record della mortalità, ma in linea con l’aumento degli anni precedenti, dovuto all’invecchiamento della popolazione.
Di fronte ad una situazione di questo tipo, le cui conseguenze, facilmente immaginabili a livello intuitivo, sono difficili da determinare in modo scientifico a livello economico e sociale, ci si dovrebbe aspettare che il panorama politico, non da oggi, fosse caratterizzato da tutta una serie di iniziative e proposte atte a favorire l’inversione di tendenza sopra citata.
Alzi la mano chi si è reso conto che tutto questo stia accadendo. Non vogliamo cadere nel più gretto dei qualunquismi e perciò riconosciamo alle forze politiche il diritto di curare i propri interessi elettorali e le proprie possibilità di conquistare il governo del Paese. L’impressione però, almeno stando a quanto appare sui mezzi di informazione, è che da mesi o da anni esse si stiano occupando solo di questo. Temi come l’andamento demografico di un Paese dovrebbero attirare l’attenzione di tutti i partiti, certamente ognuno con le sue proposte, ma alla ricerca di intese, non di spaccature.
Invece, sembra di assistere all’affondamento del Titanic, con l’orchestra che continuava a suonare mentre la nave veniva inghiottita dall’oceano. Di più. A fronte di altri dati che fotografano l’assurdità delle teorie dell’invasione degli stranieri, alcuni partiti continuano a cercare consensi “giocando” sulle paure dei cittadini.
Antonio Ricci