A Filattiera un corso e una cena per conoscere l’olio

Una iniziativa per valorizzare la produzione locale

olioSi sono svolti con piena partecipazione degli iscritti il corso e la successiva cena didattica organizzati dal Comune di Filattiera (in particolare per impegno del consigliere con delega all’Agricoltura Luciano Tonarelli, coadiuvato da Alessandro Martinelli) per migliorare le conoscenze di base dei consumatori riguardo ai difetti e ai pregi dell’olio extra vergine, per aiutarli a riconoscere un prodotto di qualità, cercando di valorizzare, nel contempo, la produzione locale di settore.
Purtroppo le etichette che recano la scritta “olio” non sono una garanzia per la qualità del prodotto. Ci sono otto qualità commerciali di olio di oliva, dall’extra vergine in giù, che sono commestibili perché le varie lobby le hanno fatte diventare tali; l’unico modo che permette al consumatore di difendersi è quello di rendersi capace di riconoscere un prodotto buono e “buono” significa che fa anche bene quando lo mangi. Il primo momento dell’incontro – guidato da Mario Lalli, capo Panel (comitato di assaggio degli oli di oliva vergini e extravergini) della Camera di Commercio della Spezia – ha riguardato la presentazione ed il riconoscimento di alcuni dei difetti di gusto più ricorrenti negli oli, tutti derivanti da errori nella gestione della filiera di produzione e conservazione. La muffa, che si ha quando l’oliva resta per troppo tempo a terra; la morchia, derivante da travasi non effettuati nei tempi giusti o dalla mosca; il bruciato o surriscaldo, legato al ritardo nel conferimento al frantoio delle olive; il rancido, dovuto ad una cattiva conservazione dell’olio, che deve essere conservato nell’acciaio e al buio.
olivetoDa questi difetti erano decisamente esenti gli ottimi oli utilizzati per la cena didattica in abbinamento con cibi che sono esaltati dalla bontà del condimento. Tutti di produzione locale (Cavallana, Lusignana, Dobbiana, Caprio) del comune di Filattiera, rappresentato alla manifestazione dalla sindaca Annalisa Folloni. Scelti ed abbinati dallo stesso Lalli. Sono stati così degustati un piatto di testaroli con olio e formaggio, stoccafisso e pinzimonio di verdure varie che hanno deliziato i palati dei partecipanti.
L’iniziativa, dichiara Tonarelli, ha il chiaro scopo di valorizzare la produzione di olio locale, con l’idea finale, per ora ancora lontana, di costituire un’associazione di produttori con un marchio che indichi una produzione regolata da un disciplinare certificato. Le potenzialità ci sarebbero perché diverse proprietà comprendono già quantità di piante di ulivo rilevanti (anche superiori alle 1500). A prescindere dalle ultime, sfortunate stagioni, la capacità di produzione ci potrebbe essere e una valorizzazione del prodotto potrebbe creare migliori condizioni per il suo commercio.