Funzionari, letterati, contese gli argomenti della seduta scientifica della Deputazione di Storia Patria
Il presidente della Deputazione, Leonardo Farinelli, con Olga Ricci. (Foto Marco Angella)
Il presidente della Deputazione, Leonardo Farinelli, con Olga Ricci. (Foto Marco Angella)

L’appuntamento della seduta di Storia Patria per le Province Parmensi è stato per il 18 giugno, aperto dal saluto del presidente Leonardo Farinelli, del presidente della sezione di Pontremoli Giuseppe Benelli, del presidente delle Terre Veleiate Angelo Ghiretti, del sindaco Lucia Baracchini.

Parole importanti quelle di G. Benelli in ricordo di Giulio Armanini, la cui scomparsa improvvisa ha creato in tutti sconforto. È emersa la ricca personalità di un docente che ha lasciato un segno nei suoi alunni e nei colleghi. Come giornalista del Corriere Apuano ha fatto articoli scritti con chiarezza, puntualità, incisività; come direttore del settimanale dal 1984 al 1999 ha dato una visione attenta e precisa della realtà; come storico ha studiato la Valdantena e altre zone con ricerche archivistiche per ricostruire la storia locale inserendola all’interno della grande storia. I risultati delle sue analisi li ha pubblicati sul blog “Alle sorgenti del Magra”. Ha curato anche il blog della Misericordia, con un lavoro mai superficiale, preoccupato di leggere dentro i fatti.
La prima comunicazione è stata la storia della famiglia Bicchierai presentata da Carlo Bruno Brunelli. I Bicchierai fiorentini furono inviati a Pastina dalla Repubblica di Firenze, si trasferirono a Bagnone e divennero esponenti della classe dirigente. Ricordati Antonio, Jacopo, Luigi e, ultimo prima dell’estinzione della famiglia fu mons. Giuseppe, segretario dell’arcivescovo di Milano card. Schuster organizzò nell’aprile 1945 l’incontro con Mussolini per cercare di metterlo in salvo.
Alfredo Bassioni ha detto del pontremolese Stefano Bertolini, che nel Settecento fu funzionario del granduca Pietro Leopoldo dimostrando di avere cultura moderna, fu ministro della giustizia. Scrisse “La mente di un uomo di stato” dove parla dell’opera letteraria del Machiavelli, lo vede come un pedagogo che istruisce il principe e il popolo, si interessò anche delle idee politiche di Montesquieu.
Renato Del Ponte ha ricordato Bonaventura di Malgrate detto Pistofilo, studioso di medicina a Ferrara, dove conobbe la famiglia Strozzi e sposò la figlia di Tommaso, entrò nella corte degli Este e nella classe dirigente e diplomatica del ducato, organizzò il matrimonio di Lucrezia Borgia con Alfonso I d’Este. Fu amico del Bembo e di Ariosto che gli dedicò la VI Satira. Pistofilo scrisse il poema “La Barbariga” destinato al doge di Venezia, opera di modesto valore letterario. Mariella Menchelli ha illustrato l’attività culturale di papa Niccolò V (1447-1455), fondatore della Biblioteca Vaticana, creò una cerchia di traduttori dal greco in latino delle opere salvate dal card. Bessarione e portate a Venezia dopo la caduta di Costantinopoli sotto i Turchi nel 1453. Il papa si premurò di far conoscere le opere di Aristotele: rimase neutrale nella disputa tra platonici e aristotelici.
Olga Ricci ha esposto la storia di Pontremoli nel Medioevo: la posizione strategica le permise di vivere una stagione felice sul piano economico, ma la città fu divisa da lotte intestine feroci che portarono alla costruzione della Cortina di cacciaguerra che divise il paese in due zone. Nel Consiglio generale erano nominati 5 membri per ciascuna delle due parti. Passata al ducato di Milano ebbe la pace interna, ma continuò la divisione delle due fazioni.
Marco Madoni ha parlato di Silvestro Landini di Malgrate, gesuita e primo missionario in senso moderno. Prima in Lunigiana e poi in Italia rievangelizzò i fedeli e il clero, opera di cui c’era bisogno. Le sue istruzioni furono accolte dal Concilio di Trento.

Paola Bianchi