
Alcune considerazione sullo stato di salute delle scuole superiori lunigianesi dopo le iscrizioni

La Lunigiana sembra davvero essere, come abbiamo già scritto altre volte, terra del tramonto? Forse non in termini valoriali, ma qualche dubbio potrebbe sorgere per quanto riguarda opportunità culturali e lavorative, luoghi di incontro, che non siano i soliti bar, capacità di leggerne il territorio, di individuarne le potenzialità e di programmarne lo sviluppo. Inoltre un dato di contesto, che non può essere ignorato, è lo scarso senso di appartenenza a questa terra. Non si riesce a coniugare benessere, sviluppo di un territorio e ragioni della permanenza: un fatto che interessa, sempre più di frequente, anche gli studenti delle nostre scuole. Bisognerebbe infatti indagare in modo accurato le ragioni dell’annuale spostamento verso le scuole di città di un numero crescente di giovani. Così come sarebbe interessante verificare se ad agire sulla scelta della scuola secondaria di 2° grado sia davvero la percezione di una scuola migliore, che promette maggiori opportunità formative, oppure, in primis, la voglia di città, non intesa come offerta di occasioni culturali, ma come offerta… commerciale e, solo in second’ordine, scelta dell’indirizzo di studio. A questo preoccupante dato che ormai da diversi anni caratterizza le iscrizioni, si è aggiunta quest’anno anche la mancata attivazione della classe prima del corso geometri di Pontremoli. Sono tutti segnali che non devono essere ignorati ma che devono essere letti seriamente se davvero teniamo alle nostre scuole. È dunque necessario avviare da subito un’attenta e approfondita riflessione sulle scuole lunigianesi e, a seguire, gli Istituti dovrebbero stabilire nuovi rapporti fra loro, arrivando a concordare un’offerta formativa unitaria. Questo consentirebbe loro di presentarsi non in concorrenza, in una lotta fino all’ultimo… studente, ma come se la Lunigiana fosse un unico istituto capace di esibire precise caratteristiche, immediatamente individuabili, di ciascun indirizzo di studio. La stesura cioè di una sorta di breve PTOF di territorio nel quale evidenziare anche ciò che costituisce valore aggiunto: scuole sicure, clima sociale positivo che si riscontra nelle nostre scuole, classi poco numerose, attenzione a ciascun studente…. Un’offerta formativa di questo tipo reclama anche una vera e propria alleanza fra scuole ed enti locali: la Provincia, per i compiti che ancora le vengono assegnati dalla legge, le amministrazioni comunali e l’Unione di Comuni, poiché le scuole costituiscono un prezioso presidio culturale e una risorsa economica, al di là del fatto che siano o non siano sede di dirigenza scolastica. Si deve dar vita ad una sinergia di azioni che preveda il coinvolgimento anche dei genitori e, in particolare, delle loro associazioni, che dovrebbero essere presenti presso ciascuna scuola.Tale sinergia dovrebbe mirare a richiamare l’attenzione sui territori periferici e di montagna che devono essere in qualche modo tutelati; sull’ ottimizzazione dei servizi di trasporto; sulla necessità di attivare adeguati servizi di ristorazione, al fine di consentire agli studenti di fermarsi a scuola anche in orario pomeridiano; sull’opportunità di reperire finanziamenti anche per sostenere le iscrizioni alle scuole lunigianesi degli alunni, in particolare quelli provenienti da fuori provincia. Se dunque le scuole lunigianesi stanno a cuore ai cittadini, agli amministratori, ai genitori, ai docenti, è necessario avviare una seria e approfondita discussione, organizzando una conferenza sulla scuola in Lunigiana, che chi scrive ha da sempre sollecitato, non trovando purtroppo riscontro. La scuola non può comunque essere lasciata andare alla deriva nel quasi totale disinteresse. E se da un lato siamo tutti grati ai sindaci che si sono impegnati nella costruzione di nuove scuole, bisogna essere consapevoli che non è sufficiente costruire nuovi edifici per dire che ci si interessa di scuola perchè quest’utima ha bisogno anche di altro e perchè, almeno per le scuole superiori, il rischio della desertificazione degli spazi potrebbe diventare una triste realtà. Fabrizio Rosi
Premio Rotary al “da Vinci“
Il Rotary Club e il Liceo scientifico “da Vinci” hanno festeggiato l teatro comunale di Villafranca gli studenti premiati al concorso nazionale sulla legalità e la cultura dell’etica bandito dai Distretti italiani del Rotary International. Al primo posto (come abbiamo anticipato nello scorso numero del Corriere Apuano) della graduatoria nazionale è arrivata la sedicenne studentessa del liceo villafranchese, Sharon Lagomarsini. Ma anche altri studenti hanno preso parte con ottimi risultati al concorso: Fatima Guriguer (premio Rotary Lunigiana) Diletta Zini, Samuel Battolini ed Alessandro Pinotti. (foto di Massimo Pasquali)