Tourday, 602 partecipanti per un successo oltre ogni attesa

Tour day i 600 iscritti + alcuni organizzatoriUna giornata di festa, travolti dalla tradizione enogastronomica lunigianese e dall’allegria del Carnevale. Sembra davvero che sia passato un “benefico uragano” che come un vento capriccioso in una giornata quasi primaverile ha sconvolto ma reso felice tante persone che si sono affacciate sabato scorso nelle vie del centro storico pontremolese. Questo è stato il Tourday, goliardico tour enogastronomico che nato quasi per gioco nel 2015 e oggi giunto alla sua quinta edizione (si dispuanto infatti due edizioni annuali quella invernale e quella estiva) sta dimostrando di richiamare sempre più visitatori ed appassionati, ed anche i commercianti locali stanno aderendo con passione a questa iniziativa che partita in sordina sta dimostrando di essere qualcosa di più che una semplice festa tra amici. è piuttosto un viaggio alla riscoperta di tradizioni che sembravano perdute. Un viaggio che ha permesso, spesso anche agli stessi pontremolesi, di scoprire osterie, botteghe, bar e trattorie di grande bellezza con il loro patrimonio gastronomico che è figlio di questa terra e di tradizioni centenarie e autentiche. Uno spettacolo che ha colorato il centro storico, permettendo di ascoltare lungo le varie tappe sinfonie di accenti diversi che hanno trasmesso vitalità e allegria all’ombra del Campanone con numeri da record. Ben 602 partecipanti stracciando così il primato della rassegna raggiunto nella scorsa edizione con circa 250 partecipanti. Quindi non solo pontremolesi o lunigianesi ma la febbre del Tourday ha contagiato anche chi sta fuori dalla terras delle stele, tanto che Francesco Bola, presidente dell’associazione di turismo responsabile “Farfalle in cammino” che organizza l’evento, ci rivela come per la prima volta gli “esteri” abbiano superato gli “autoctoni” con “una presenza importante da Carrara, Massa dalla zona dello spezzino ma anche da molti altri luoghi del Nord Italia. In quest’ottica si è rilevata molto importante la pubblicità fatta sui social network e la recente intervista ad uno degli organizzatori trasmessa su radio Dj”.

Tourday carnevaleMa quest’anno c’è stato un altro indubbio protagonista della manifestazione enogastronomica, ovvero il carnevale e in questo sabato che precede il martedì grasso i tanti partecipanti al Tourday hanno dato sfoggio di creatività e fantasia con maschere e costumi, anche di gruppo, che hanno colorato di allegria le vie del centro storico. Insomma un vero e proprio trionfo inatteso per gli stessi organizzatori “pensavamo di arrivare attorno alle 200 presenze – confessa Bola – numero che invece abbiamo raggiunto prima delle 11”. Inevitabilmente qualche problema, visto l’enorme afflusso di gente, c’è stato “qualche imbottigliamento all’ingresso delle tappe, qualche esercizio che ha finito il suo prodotto prima della conclusione della manifestazione ma davvero visto che stiamo parlando di numeri tripli rispetto a quelli attesi si può dire che tutto, nel complesso, è andato come meglio non si poteva sperare”. E in fondo il segreto del Tourday è molto semplice si esaltano delle eccellenze che già ci sono. Perchè amor, testaroli, tortelli e tutti i prodotti enogastronomici presentati sono alimenti che gli esercenti ogni giorno preparano e propongono ai visitatori. “Il “Tourday” – sottolinea Bola – li riesce a presentare in una forma più simpatica ed accattivante ma è la loro qualità che rappresenta l’arma vincente e il tutto a costo praticamente zero”. Senza dimenticare che questo diviene anche un importante motore turistico “perchè chi viene al Tourday ne approfitta per passeggiare per le vie di Pontremoli alla scoperta del borgo che affascina non solo per le sue specialità enogastronomiche”. Sapere unire la ricchezza enogastronomica e la bellezza storico-culturale, per valorizzare il turismo. Il Tourday ci insegna che basta un’idea semplice che riesca a coinvolgere tutto gli attori in gioco per ottenere risultati straordinari. è una lezione che la Lunigiana tutta deve sapere apprendere andando oltre i campanilismi e valorizzando un’identità comune per il rilancio turistico ed economico del territorio.

(Riccardo Sordi)