
Quando la scuola incontra l’arte medievale delle nostre Chiese

Dopo aver studiato e giocato con i draghi presenti nelle sculture medievali, come nel famoso capitello di san Caprasio opera dello sculture Oberto Ferlendi, ora i bambini delle scuole di Aulla si confrontano con le figure mostruose che popolano racconti e sculture fin dall’antichità più remota. Il progetto “Storie di mostri diabolici” curato da quella straordinaria divulgatrice e didatta che è la Sara Lenzoni, e con l’insegnante Patrizia Bongi referente del progetto, coinvolge le classi della scuole primarie di Aulla, di Albiano Magra, di Ragnaia e di Podenzana. A gennaio ha preso avvio la prima fase con presentazione nelle classi di immagini di opere d’arte e la prima immagine presentata è stata proprio quella del capitello con volto demoniaco conservato in San

Caprasio; gli alunni sono stati quindi inviatati ad individuare i tratti “disumani” della figura rappresentata e ad esporre, sulla base della propria esperienza, quali dei tratti che la caratterizzano siano presenti in mostri conosciuti dalle fiabe, dai film, dai cartoni animati. L’elenco dei mostri conosciuti o immaginati dai bambini ha permesso di tracciare il ritratto che accomuna le creature spaventose del passato, come quelle rappresentate nelle nostre pievi romaniche, con quelle delle storie moderne, tutte simbolo della lotta tra bene e male. È stata spiegata anche la figura dell’Arcangelo Michele, personaggio mediatore tra l’eroe antico e Santi come Francesco o Antonio dipinti spesso nel momento della lotta contro demoni, ritratti con un aspetto talvolta spaventoso, tavolta ridicolo. Di fronte ai rilievi della Basilica di Pavia o all’affresco di Giotto con la Cacciata dei demoni da Arezzo, gli alunni hanno potuto essi stessi riconoscere la continuità e le differenze con volto demoniaco di Aulla. Nella seconda fase del progetto, con la collaborazione della Biblioteca Civica di Aulla verrà effettuato un laboratorio mirante a ricreare il rilievo con volto demoniaco conservato in S. Caprasio e contestualmente le classi saranno accompagnate all’osservazione del manufatto del XIII secolo conservato nella chiesa. (R.Boggi)