
Ogni volta che, in Comune o in altre Istituzioni, si insedia una nuova amministrazione, da parte dei consiglieri di minoranza si sente ripetere il solito ritornello: “La nostra opposizione sarà dura e non farà sconti, ma sarà costruttiva, nell’interesse esclusivo dei cittadini”. L’impegno dichiarato, però, il più delle volte, per non dire sempre, viene disatteso, prevalendo la ricerca della differenziazione delle posizioni su qualsiasi proposta. Ci sembra veritiero affermare, tuttavia, che questa tendenza è più presente nelle maggioranze nei confronti di iniziative “costruttive” e presentate in buona fede dalle minoranze. Il gioco delle parti, insomma, ha costantemente il sopravvento. Così, almeno a nostra conoscenza, è avvenuto e ancora avviene a Fivizzano.

Il futuro potrebbe riservare comportamenti diversi, sempre “nell’interesse dei cittadini”? Nei giorni passati, per fare un esempio, i consiglieri di minoranza, Alessandro Domenichelli e Giovanna Gia, hanno reso pubblico di aver incontrato il direttore della “Don Gnocchi” di Fivizzano (nella foto l’ingresso della struttura), Francesco Converti, per discutere delle prospettive della struttura riabilitativa, che, “in funzione dal 2014 e potendo ospitare 60 pazienti, oggi è operativa per soli 30 letti”. Alle loro domande il direttore ha risposto con ampie assicurazioni sulla “utilizzazione del secondo piano, sull’impiego di moderni macchinari per le varie terapie riabilitative, sulla validità del personale medico e paramedico”. Ha voluto anche precisare che la fondazione “non agisce come un privato”, ma per rispondere ad esigenze individuate dall’ASL, la quale, pertanto, dovrà impegnarsi a non aprire altre strutture di questo tipo fino a quando non sarà al completo il polo di Fivizzano. I consiglieri della lista “Cambiamo adesso” hanno manifestato anche l’impegno ad un confronto con il consigliere regionale PD, Giacomo Bugliani, e con la direttrice dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, Maria Teresa De Lauretis, per sollecitare l’attuazione dei Patti territoriali, che legheranno indissolubilmente la sorte della “Don Gnocchi” a quella dell’ospedale. Intanto è arrivata la buona notizia che la Regione ha consolidato sul bilancio triennale il cospicuo contributo annuale per la struttura fivizzanese. Questo atto è in linea con quanto promesso dall’assessore regionale Stefania Saccardi nell’incontro di Fivizzano di qualche mese fa ed è di buon auspicio per il futuro, in considerazione anche del fatto che le volontà della minoranza e della maggioranza sono in sintonia su queste soluzioni e operano per la loro attuazione, seppur ciascuna nel proprio ambito.
La stessa condivisione degli obiettivi pare non verificarsi in merito ad altre problematiche, come il convitto dell’Agrario e le agevolazioni sulle tasse degli esercizi commerciali dei piccoli paesi, sempre più a rischio chiusura per il calo demografico e per gli alti costi di gestione. A proposito del convitto, la Lista civica ha presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale con la quale viene richiesta la presentazione alla Provincia, attraverso la Conferenza dei sindaci, della trasformazione in nazionale – aperto a tutti – dello stesso, fino ad ora riservato solo agli studenti maschi dell’Agrario e, negli ultimi anni, utilizzato in deroga al numero minimo di legge. I nuovi indirizzi del “Belmesseri”, dove, inoltre, è studiata – unica scuola in provincia – la lingua russa, potrebbero rilanciare il servizio sotto tutti gli aspetti, considerate anche le difficoltà nei trasporti, specialmente per gli studenti della Garfagnana.
La stessa Lista considera un errore, se non la definitiva condanna del convitto, l’aver ricollocato al suo posto, nel palazzo di Piazza Medicea, la Polizia municipale, dopo il suo “ritorno” da Terrarossa. Ce la farà il Consiglio provinciale a ridargli un futuro? Un interrogativo altrettanto importante potrebbe investire il Consiglio al momento della discussione della mozione – a firma Domenichelli, Gia, Pinelli – riguardante l’applicazione della Legge del 19 agosto 2016, contenente “disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione, dirette o indirette, di prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale”. Tale articolo consentirebbe l’applicazione di coefficienti di riduzione della tassa rifiuti agli esercizi commerciali, riduzione bocciata in un precedente consiglio, perché “gravava” per poche migliaia di euro sul bilancio comunale. Temi – ma se ne potrebbero aggiungere altri – da trattare con grande attenzione e col concorso di tutti, perché investono la sopravvivenza della vita nei nostri paesi. Andreino Fabiani