
Sono circa 570mila le prestazioni in Toscana del servizio sociale, che rappresenta, una delle attività a maggiore impatto sulla comunità. È in questo contesto che il presidente della Società della Salute della Lunigiana, Riccardo Varese, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni di volontariato del comprensorio per concretizzare un coordinamento, con capofila la SdS, del servizio di accompagnamento per chi in condizioni di disagio (anziani, minori o persone con disabilità) deve accedere alla rete di servizi sanitari, sociali, educativi o ricreativi.
“Un servizio importante – dice Varese – in una terra difficile come la Lunigiana e le sue distanze. Penso a un anziano disabile, bisognoso di terapie per la riabilitazione, che debba partire dal Zeri per raggiungere la Don Gnocchi a Fivizzano. È a situazioni simili che bisogna pensare e lo si può fare grazie alla disponibilità delle associazioni di volontariato”
Il trasporto sociale, di competenza comunale, può essere effettuato in proprio, attraverso i servizi sociali competenti, o in funzione associata, delegandone la gestione all’Unione di Comuni, alle Società della Salute, all’Azienda USL di riferimento e mira a garantire l’accesso a strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali, scolastiche (fino alla scuola media) e, solo in via eccezionale, anche lavorative o sanitarie.
È in larga misura erogato da associazioni di volontariato ed i costi possono essere a carico degli enti competenti o, in minima parte, a carico dell’utenza, attraverso una quota di compartecipazione.