
Rispetto al 2015 aumentate di 94 unità il numero di donazioni
Partiamo dal dato meno scontato. Ancora una volta i Fratres della Provincia di Massa Carrara sono riusciti in un piccolo miracolo quello di incrementare il dato nelle donazioni di sangue. Un dato che, come detto, è tutt’altro che assodato, anzi, in un contesto, come quello lunigianese, in cui la popolazione diminuisce in progressione geometrica e gli anziani sono il nucleo primario della società è una vera impresa controcorrente e contro la storia del territorio riuscire a mantenere viva questa sensibilità ed attenzione verso il mondo delle donazione del sangue. Sono 94 le donazioni in più registrate nel 2016 rispetto al 2015 con 2.992 donazioni complessive e di cui l’Alta Lunigiana è indubbio motore primario con 2.779 donazioni (divise tra sangue intero, 2.180 e plasma 599) effettuate nel centro trasfusionale dell’ospedale di Pontremoli. Ma accanto agli indiscutibili aspetti positivi ci sono da segnalare le continue richieste di sangue (come del resto ricordavamo nell’articolo pubblicato nello scorso numero) che segnalano un aumento del fabbisogno del prezioso liquido anche in ottica non solo di trasfusioni ma di trapianti ed operazioni che hanno bisogno di grandi quantità di sangue.

Come del resto ci rivela Alberto Albericci, presidente provinciale Fratres “stiamo passando un momento di emergenza, nella raccolta del sangue, in molte regioni e non riusciamo a soddisfare le richieste che le Aziende Ospedaliere ci chiedono. Bene ha fatto l’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi a mettere in risalto la “carenza di sangue” dovuta alle difficili condizioni metereologiche, al picco di epidemia influenzale, che ha reso difficoltoso per alcuni donatori, recarsi a donare”. Secondo Albericci è una problematica da cui si può uscire solo con una corretta programmazione dei tempi di donazione “è nei momenti di emergenza come questo, come per il territorio, che dobbiamo imparare a programmare prenotando la donazione, donando secondo la reale situazione del fabbisogno in Toscana. Occorre in questo momento essere più attivi e di aiuto, pensando che la necessità di sangue e plasma è giornaliera”. E Albericci ricorda come i “record” dei trapianti di fegato registrati nel 2016 dall’ospedale pisano “sono possibili grazie all’attività dei donatori di tutte le associazioni”. E non a caso Albericci cita l’ospedale pisano visto che, con l’entrata in vigore delle nuove Aree Vaste, la nostra vecchia Asl di Massa Carrara è stata fusa assieme a quelle di Lucca, Pisa e Livorno creando un unico organismo in cui il fabbisogno di sangue cresce sempre di più. Ma accanto all’emergenza Albericci non può comunque che rimarcare la soddisfazione per l’aumento delle donazioni registrate “l’incremento diventa importante se si valutano le molteplici difficoltà presenti, tipiche del nostro territorio come l’elevata età media della popolazione, la mancanza di lavoro con il conseguentemente allontanamento dei giovani. È da mettere perciò ancora più in risalto il lavoro che viene svolto dai responsabili dei nostri gruppi che, assieme ai donatori, rappresentano un punto di riferimento sociale”. Non a caso la Lunigiana negli anni ha dato dimostrazione di grande solidarietà conquistando un posto d’onore con il più alto indice di donazione.
Plasma Day e la domenica del donatore
Anche per quest’anno sono previste due “Plasma-day” giornate di raccolta plasma dalle 8 alle 17 nei giorni di giovedì 11 maggio e 9 novembre. Inoltre, per dare la possibilità ai donatori che durante la settimana non possono donare, verrà aperto il Centro Trasfusionale di Pontremoli dalle 8 alle 12 nelle domeniche del 26 febbraio e del 1 ottobre.