

Tutti i fine settimana di febbraio (i sabati dalle 15 alle 19, le domeniche dalle 10 alle 19) ci sarà l’apertura straordinaria di antiche botteghe con, al loro interno, laboratori didattici per grandi e piccini per imparare antichi mestieri lungo le vie che conducono al castello del Piagnaro. Davvero tanti gli artigiani (circa una ventina dal fabbro al ceramista, dal vetraio alle creatrici di gioielli… e tanti altri ancora) che hanno aderito all’iniziativa e che hanno trovato posto nei “fondi” messi gentilmente a disposizione dai proprietari.
Un progetto voluto dall’amministrazione comunale (e l’assessore al turismo Clara Cavellini lo ha presentato unitamente ad alcuni artigiani che hanno partecipato alla presentazione) con la preziosa collaborazione della Pro Loco, delle Botteghe di Via Garibaldi e dei proprietari dei fondi che hanno concesso gratuitamente gli spazi. L’obiettivo primario è dimostrare come condividere abilità manuali permetta di riscoprire un patrimonio della nostra storia e allo stesso tempo possa diventare una risorsa per il futuro. Un modo per andare controcorrente alla dinamica degli ultimi anni in cui l’artigianato è sempre stato relegato a un lavoro di “serie b”, e molti giovani hanno anteposto gli studi ed un impiego di ufficio alla cultura del saper fare manuale. Ma l’artigianato è molto di più come dimostravano gli artigiani presenti all’incontro che hanno raccontato le loro storie fatte di positività,di coraggio e di intraprendenza, compiendo la scelta di percorrere una strada difficile ma che indubbiamente è resa più leggera dalla passione per quello che fanno.

L’assessore Cavellini ha voluto evidenziare come si sia cercato di andare contro alle classiche dinamiche “estive” e sia scelto di fare un evento in pieno inverno lontano anche dalle festività natalizia. «Speriamo di riavvicinare i giovani a queste attività che domani rischiano altrimenti di sparire». Attorno al progetto si respira l’entusiasmo e quel pizzico di frizzante avventatezza delle idee fresche, che hanno voglia di guardare al futuro con ottimismo. Il racconto che hanno fatto gli artigiani presenti all’incontro (per motivi di lavoro non c’erano tutti quelli coinvolti nell’iniziativa) e la dimostrazione pratica della passione. Dalle creatrici di gioielli che con pietre di marmo o fili di acciaio ed ottone sanno creare delle vere e proprie opere d’arte al vetraio (ma anche creatori di strumenti antichi) che crea vetrate in stile medioevale. Per passare alla decoratrice di ceramica ed ancora alle filatrici, alle lavoratrici della lana e a chi il prezioso vello della pecora lo colora con ingredienti naturali. Ed ogni prodotto diventa qualcosa di unico ed irripetibile perché forgiato con la sapienza della lavorazione manuale. Insomma un appuntamento da non perdere, per fare un tuffo nella nostra eccellenza artigianale ed imparare alcuni dei loro segreti che sono anche la base dell’eccellenza artigianale italiana.