

Uno degli argomenti più importanti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Fivizzano dello scorso 20 novembre era senz’altro il documento sull’emergenza-urgenza e sui vari problemi della Sanità da porre all’attenzione della Direzione dell’Asl vasta. La proposta era partita dal gruppo consigliare della Lista Civica “Cambiamo adesso”, ma il sindaco Paolo Grassi ha ritenuto più opportuno e significativo rinviare la discussione, magari su un testo unitario, ad un successivo Consiglio, considerate la delicatezza e la complessità del tema, che va a toccare aspetti che riguardano la salute dei cittadini. Il rinvio è stato accolto da tutti e l’approvazione all’unanimità del nuovo documento elaborato dalla Commissione consigliare, appositamente riunita, è avvenuta nella seduta del 27 novembre. Il testo, che viene riportato a parte, si rivela molto puntuale nelle analisi e nelle richieste, alla luce anche dei recenti impegni presi dall’assessora regionale Stefania Saccardi di adoperarsi per affrontare i problemi di un territorio così complicato come quello di Fivizzano e della Lunigiana. Il Consiglio è stato interessante anche per un altro punto in discussione, relativo al riconoscimento dei debito fuori bilancio per la questione del vecchio asilo di Monzone, conosciuto come “Villa Giromini”. La “storia” è vecchia e risale al 1983, quando la casa fu acquistata dal Comune per destinarla a Scuola dell’Infanzia. Nel corso degli anni il Comune pagò 67 dei 70 milioni concordati nel preliminare di compravendita stipulato coi proprietari, che non fu mai trasformato in contratto. Il mancato pagamento dei tre milioni residui innescò un procedimento giudiziario estenuante che interessò tribunali di vari livelli e che si è concluso con una sentenza favorevole ai proprietari, che sono ritornati in possesso del bene. I proprietari hanno intascato decine di migliaia di euro – oltre i 67 milioni di lire – ed ora hanno diritto al pagamento delle spese processuali da parte del Comune stesso (sentenza della Corte d’Appello di Genova del maggio 2017). Inoltre, si sono ritrovati una casa sulla quale nel corso degli anni il Comune aveva fatto notevoli interventi per la messa in sicurezza sismica e per la manutenzione. Non è facile, per un comune cittadino, rendersi conto dei meccanismi legislativi che hanno portato ad una tale conclusione, ma il ricorso in Cassazione è stato, pare, sconsigliato anche da illustri avvocati. Nel Consiglio del 20 novembre si è assistito ad animati interventi a proposito della centrale idroelettrica di Posara, che avrebbe dovuto utilizzare le acque del Rosaro fino a Soliera. Pur oggetto di forti opposizioni da parte della popolazione della vallata e di associazioni, in particolare di quella della pesca sportiva, è stata costruita, ma ha funzionato per poco tempo. Ora è chiusa, la ditta costruttrice fallita e il Comune non ha incassato un euro di quanto concordato per la concessione – pare 18.000 euro annuali -. È stato buon gioco, da parte della lista “Cambiamo Adesso”, rinfacciare all’Amministrazione che sarebbe stato meglio dare ascolto ai cittadini. Nella stessa seduta il Consiglio ha provveduto anche a sostituire nella Commissione per le onorificenze il consigliere dimissionario Giuliano Novelli con Alessandro Domenichelli, che ne sarà il presidente; ad analizzare, a seguito di una interpellanza del consigliere Oriano Spadoni, la situazione del Centro Don Gnocchi, ancora sottoutilizzato. Approvate anche alcune variazioni di bilancio: per l’accredito – 3.600 euro – dell’affitto dell’ultimo piano del palazzo dell’Intendenza concesso temporaneamente all’Associazione mamme per ospitare i profughi e per il cambio di destinazione di alcuni finanziamenti. In particolare è stato abbandonato il “progetto biciclette”, fonte di non poche polemiche, è stato ridotto di 10.000 euro il finanziamento per le mense scolastiche, è stato finanziato un progetto di Alter Eco per una teleferica nel Parco Grotte di Equi e, infine, è stato rinviato al prossimo bilancio il finanziamento per realizzare la Casa della Salute a Gragnola. A.F.