
L’istantanea del commercio lunigianese a fine 2016 consegna un ritratto fatto di 159 attività ogni 10 mila residenti (dato analogo a quello provinciale), ma con importanti differenze: si va dai 250 negozi ogni 10 mila residenti di Aulla, ai 211 di Pontremoli fino ai 23 di Podenzana. Più difficile avere dati sui fatturati. Secondo il Rapporto Economia dell’ente camerale della “ripresina” delle vendite a livello provinciale (+0,4% dopo anni di crisi) beneficia soprattutto il commercio della Lunigiana (+1,5%), mentre i fatturati in Costa annaspano (-0,1%). È bene evidenziare, però, che la “mini ripresa” premia solo la grande distribuzione (+2,4%) mentre la crisi del negozio di vicinato continua inesorabile (-3,5%): un segnale di quanto siano necessari, nell’era della grande distribuzione e del boom del commercio elettronico, piani del commercio (magari comprensoriali, più che comunali) non concentrati nell’ostinata difesa dell’esistente – a costo di ingaggiare estemporanee battaglie contro il cibo etnico, come abbiamo già visto in passato – ma in grado di tutelare e valorizzare il commercio al dettaglio in una chiave nuova, pena la sua marginalizzazione o estinzione definitiva. (d.t.)