
Chiaro aumento di ospiti nelle strutture ricettive della Lunigiana sud occidentale

Siamo arrivati alla terza tappa in questo percorso di analisi e riflessione sull’andamento turistico in Lunigiana (concentrandoci principalmente sull’andamento dell’estate appena conclusa) contattando direttamente i gestori e i proprietari delle strutture che operano nel nostro comprensorio. In questa nuova “cavalcata” alla caccia delle voci dei responsabili di agriturismi, Bed&Breakfast e alberghi locali ci siamo concentrati nella zona della Lunigiana sud occidentale, quindi in particolare i comuni di Aulla, Tresana e Fosdinovo. La nostra discesa verso sud ovest ed il conseguente avvicinamento alla Liguria si fa sentire, visto che in pratica tutti i gestori interpellati fanno riferimento alla vicinanza con le Cinque Terre ed il potenziale traino che queste perle che si affacciano sul mar Ligure possono rappresentare anche per il turismo lunigianese. Una vicinanza che bisognerebbe sfruttare al meglio ma che, sottolineano alcuni gestori, spesso neanche viene presa in considerazione dagli enti preposti a farlo.

Nel nostro viaggio attraverso le strutture locali per la seconda volta, dopo l’Hotel Napoleon a Pontremoli, ritroviamo sul nostro percorso un albergo, ovvero il Demy Hotel di Aulla. Ed anche in questo caso si registra un miglioramento rispetto al 2016. Un buon afflusso tra maggio e settembre con la presenza soprattutto di turisti italiani. Anche se, in questa prima fase di autunno, si segnala un brusco calo che preoccupa i gestori della struttura. Una diminuzione che porta i responsabili a riflettere sulla necessità di creare iniziative che possano portare visitatori anche al di fuori dai canonici mesi estivi: “Pensiamo ad esempio ad iniziative come la Castagna Bike a Filetto, che significano tante persone che si distribuiscono sul territorio creando interesse, e quindi turismo, attorno alla Lunigiana”. Ma non solo, ci sarebbe bisogno di valorizzare la Francigena e di creare un percorso cicloturistico per agevolare un turismo via bicicletta che sta crescendo a vista d’occhio in questi ultimi anni. E poi la questione Cinque Terre: “C’è bisogno di creare sinergia e collaborazione pensando, ad esempio, ad un pacchetto che possa incanalare verso la Lunigiana parte dei numerosi turisti che sbarcano con le crociere”.

Un aspetto, quello del valorizzare l’importante collocazione di questo lembo della Lunigiana, che viene evidenziato anche dalla responsabile dell’agriturismo “La maestà” di Fosdinovo: “Siamo a 20 minuti da Lerici, ad un passo da Bocca di Magra e in 30 minuti si arriva in Versilia”. Andando all’andamento della stagione turistica si è segnato un miglioramento rispetto al 2016 con tante presenze rispetto a dodici mesi prima. Tanti gli stranieri, con visitatori provenienti soprattutto dal nord europa (Belgio, Germania, Svizzera, Austria); buone comunque anche le presenze degli italiani. Come già abbiamo registrato in altre occasioni, i nostri connazionali preferiscono la sosta “mordi e fuggi” con una permanenza di due-tre giorni, mentre gli stranieri si fermano più a lungo. Molto amara è invece la considerazione su cosa si potrebbe fare di più per valorizzare il turismo locale: “Viviamo in un territorio che è una perla, ma purtroppo sembra abbandonato. Fosdinovo alla sera sembra una paese fantasma, non c’è pulizia, non c’è cura del territorio come testimonia la frana che da sei anni attendiamo che venga rimossa. Non si sa quando aprono i castelli, non si tengono puliti i sentieri boschivi. Sto vedendo questa zona della Lunigiana morire ed è una grande tristezza visto le straordinarie potenzialità che ha”.

Andando verso Tresana al Bed&Breakfast “Il tempo del vento” c’è grande soddisfazione su come si sia conclusa la stagione estiva: “La qualità relazionale paga. Abbiamo registrato in tutti i mesi, già da primavera, la struttura piena”. Buona anche la tipologia del turista medio “più consapevole del tipo di vacanza che può avere in Lunigiana. Quindi un soggiorno basato sulla tranquillità, immerso nella natura e alla scoperta dei prodotti tipici”. La titolare della B&B evidenzia come si sia recentemente rischiato di mettere in difficoltà le strutture come la sua con la decisione della Provincia, per ora ritirata, di non permettere di servire la cena agli ospiti: “È un servizio che i turisti gradiscono moltissimo. La Provincia potrebbe, invece, organizzare dei corsi per far sì che le strutture ricettive locali valorizzino ed usino al meglio i prodotti a km 0 per realizzare e far conoscere alcune delle eccellenze enogastronomiche locali”.
Insomma anche in questo terzo viaggio la musica non cambia: la bellezza della Lunigiana è fuori di discussione, ma si tratta di una ricchezza che purtroppo in gran parte resta sconosciuta, e che andrebbe valorizzata e propagandata maggiormente. E per questo sarebbe necessaria un’azione comune dei vari soggetti interessati che purtroppo non si vede all’orizzonte. (Riccardo Sordi)