Solstizio d’estate con tuoni e fulmini

Il prosieguo di giugno, fugate alcune incertezze della prima decade, è stato quello di un mese estivo in piena regola. Fino ai primi anni 2000, avrebbe fatto concorrenza alla maggior parte dei mesi di luglio.
Dal 2003, si sta vivendo una storia diversa, ed ulteriori gradini termici si sono imposti nel 2014-15 e nel 2022-24: eppure, c’è chi continua a fingere che nulla sia avvenuto bollando il riscaldamento globale alla stregua di una anomalia passeggera.
Fra chi governa il mondo, non mancano personaggi della stessa ‘scuola’, per cui a livello di grandi decisori non c’è quella unità di intenti necessaria per una azione incisiva volta a contenere l’incalzante mutare del clima.
I conflitti armati, in ogni caso sempre da respingere come mezzo di risoluzione di controversie, sono un salasso per i Paesi che vi sono coinvolti; risorse che potrebbero essere impiegate per il bene comune della umana famiglia. La corsa al riarmo è autentica follia, sia ambientale che etica: ogni cittadino e ogni persona di pace dovrebbe guardarla con orrore e rigettarne l’idea senza se e senza ma. A partire da coloro che hanno maggiori responsabilità e potere.
Anche una rubrica meteo non può certo solo limitarsi impassibilmente a dar conto di misure di temperatura, pioggia e vento di fronte ad una simile, paventata eventualità.
Rappresentato il nostro pensiero, veniamo in dettaglio alle vicende del mese in corso. Aria asciutta e gradevole, agitata dalla tramontana, si è respirata martedì 17, giornata dalle ore diurne meno calde del periodo in esame: va precisato che le temperature erano su livelli comunque superiori alla norma, ma il vento gagliardo, il va e vieni di nuvole a ridurre la radiazione solare diretta, nonché la scarsa umidità hanno comportato sensazioni più fresche.
Il 18, tornato il cielo in prevalenza sereno e divenuto il vento più moderato per poi attenuarsi in serata, si è avvertita una escursione termica notte-dì un poco più pronunciata; il divario termico fra giorno e notte si è ulteriormente ampliato il 19, al ristabilirsi del regime di brezza e prevalendo una massa d’aria più secca. Il 20, cenno di dietrofront verso condizioni di caldo meno asciutto, ma ancora accettabile.
Un po’ più pesante, prima dello scoppio dei temporali, si è presento il connubio termo-igrometrico di sabato 21: le punte massime di 32°C, raggiunte già intorno a mezzodì con clima più afoso, sono durate poco a seguito dei fenomeni di instabilità termo-convettiva entrati nel vivo nel primo pomeriggio.
I primi tuoni, erano legati ad un temporale portatosi dalla Cisa e dal Brattello sul territorio pontremolese; un secondo temporale, più violento, era intanto entrato in azione nell’area zerasca, dove recava copiosi rovesci di pioggia, localmente mista a grandine.
Si portava poi verso Pontremoli con rovesci, tuoni e fulmini anche sul capoluogo. Una saetta, con grande fragore scaricatasi in Verdeno alle 15:40, faceva trasalire anche chi si trovava al riparo delle mura domestiche.
Placatisi i fenomeni nel tardo pomeriggio, tra grigiore nuvoloso e vento si è svolta l’attesa del temporale transitato a tarda sera, anch’esso caratterizzato da un rinforzo del vento da Nord.
Tolta l’alta Lunigiana (78 mm a Zum Zeri, 30-45 negli abitati di Zeri, 20-30 ai valichi Cisa e Brattello, 18 a Pontremoli), da Villafranca sia verso sud e la costa, sia verso est e le Alpi Apuane, solo deboli piovaschi a ridosso dell’Appennino e un acquazzone nell’alto bacino del Frigido, a monte di Massa.
Domenica 22, al mattino, piacevole aria ricambiata e poi caldo ragionevole nel pomeriggio, benché non all’optimum per l’assenza di vento. Infine, lunedì 23, condizioni di stabilità e attiva ventilazione di brezza a temperare il caldo delle ore pomeridiane.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni