
Dalla delibera del Consiglio Comunale almeno due anni. Ma ne serviranno probabilmente di più

Per un eventuale ingresso di Pontremoli nel Parco Nazionale i tempi non sarebbero brevi: almeno due, forse tre anni per espletare un complesso iter che dovrebbe iniziare con la delibera del Consiglio Comunale e si concluderebbe con un apposito decreto del Presidente della Repubblica.
In mezzo numerosi passaggi, indispensabili per rispettare la legge istitutiva del 1997: ce lo conferma il presidente del Parco, on. Fausto Giovanelli. “Il primo atto preliminare deve essere quello con il quale il Consiglio Comunale delibera di entrare a far parte del Parco – spiega – un atto che sarebbe poi esaminato dal Consiglio Direttivo del Parco stesso che deve valutare la richiesta ed esprimere il proprio parere. Se la richiesta viene approvata è poi trasmessa al Ministero dell’Ambiente che a sua volta la esamina e la invia alla Conferenza Stato Regioni per un ulteriore parere”.

A quel punto, se tutto va bene, il Ministero emette un proprio decreto e invia il tutto alla Presidenza della Repubblica per l’atto finale dal quale scaturirebbe la nuova perimetrazione del Parco con i confini che, a quel punto, comprenderebbero anche il territorio indicato dal Comune di Pontremoli. Un percorso dunque non certo immediato, che molto probabilmente potrebbe essere ancora più lungo, perché eventualmente preceduto da una serie di confronti preliminari nella società pontremolese: una sorta di “iter partecipativo” dove potrebbero essere chiamati ad esprimersi tanto i singoli cittadini quanto le numerose associazioni esistenti sul territorio, da quelle ambientaliste a quelle venatorie. Queste ultime particolarmente interessate visto che con il decreto presidenziale scatterebbero gli inevitabili divieti di caccia all’interno dei nuovi confini.
Dunque, a seconda di quanto sarà deciso dall’Amministrazione pontremolese, la discussione ed eventuale approvazione in Consiglio Comunale potrebbe essere preceduta da una serie di incontri e confronti con la popolazione, come del resto è stato annunciato nel convegno della Rosa all’inizio di marzo.
In Lunigiana questa esperienza l’ha vissuta il Comune di Bagnone: inizialmente rimasto fuori dal Parco, ha avviato il percorso di adesione con il sindaco Gianfranco Lazzeroni che dopo incontri e assemblee con cittadini e associazioni aveva ottenuto l’approvazione del Consiglio Comunale nel 2008 ed era riuscito a portare a termine con successo l’iniziativa solo nel 2010.
(p. biss.)
Intervento della consigliera comunale Elena Battaglia
“Aderire al Parco è un’occasione da non perdere”

“Pontremoli entri nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano”: è questo l’auspicio espresso dalla consigliera comunale di opposizione Elena Battaglia. L’esponente di Sinistra Italiana interviene quindi nel dibattito locale sull’opportunità di inserire una parte di territorio pontremolese all’interno dei confini del Parco con un comunicato stampa nel quale sottolinea il “pieno sostegno” all’iniziativa della sezione CAI di Pontremoli e in particolare del suo presidente Gianfranco Fantoni che nelle scorse settimane avevano promosso un incontro pubblico. In tanti erano accorsi al teatro della Rosa e durante il convegno era anche stata avanzata una proposta per includere nel perimetro del Parco l’area montana fra il monte Braiola e le sorgenti del fiume Magra.
Elena Battaglia rimarca come le risorse che il Parco investe nel territorio dei Comuni aderenti sotto forma di progetti (quest’anno circa 18 milioni di euro) “favoriscono lo sviluppo sostenibile, la tutela ambientale e la valorizzazione delle risorse locali”. Inoltre “l’adesione al Parco permetterebbe a Pontremoli di accedere a bandi specifici e a ulteriori finanziamenti destinati alla conservazione e promozione del territorio”.
Ma ci sarebbe anche un impegno di “maggiore tutela ambientale, fondamentale per preservare la biodiversità e le peculiarità paesaggistiche della nostra area. Ciò significa promuovere un modello di sviluppo che coniughi crescita economica e rispetto per l’ambiente, assicurando alle future generazioni un territorio sano e vivibile”. Senza dimenticare i vantaggi i sostegni concreti per le “imprese, le attività di guida escursionistica ambientale e le guide dei parchi” che potrebbero beneficiare di contributi economici e agevolazioni fiscali.
“Da anni, come Sinistra Italiana, auspichiamo l’ingresso di Pontremoli nel Parco Nazionale – continua la consigliera comunale – Riteniamo fondamentale avviare un dibattito approfondito in Consiglio Comunale e coinvolgere la società civile su questa importante decisione”, giudicando “esitante” la posizione espressa dal sindaco dal Sindaco Jacopo Ferri, che ha dichiarato di voler valutare attentamente costi e benefici. “Una posizione che ci preoccupa perché siamo convinti che l’adesione al Parco porti con sé solo bene e nessun tipo di costi, sia per la nostra generazione che per quelle future”. (p. biss.)