
Partiti nel 2017 a Pontremoli, lavori ancora in corso in molti Comuni. E manca il collegamento tra la rete locale e quella nazionale
Da anni la Lunigiana aspetta la Banda Ultra Larga che OpenFiber avrebbe dovuto rendere disponibile da tempo e per la quale, invece dovremo attendere ancora. Ricevuto l’appalto dalla Regione Toscana, il “viaggio” per dotare delle comunicazioni a mezzo della fibra ottica gli utenti di quest’area “bianca” a bassa densità di popolazione era iniziato proprio a Pontremoli nel 2017. Un viaggio che si sarebbe dovuto concludere dopo un paio d’anni e che invece, ancora oggi, sembra lontano dal traguardo. E non appare plausibile ricondurre i ritardi all’interruzione dei lavori nel 2020 e le difficoltà dell’anno successivo a causa della pandemia da Covid19. Ma se ormai quel che è stato ormai è stato oggi, a sette anni di distanza, qual è la situazione e quali sono le prospettive?
La situazione a Pontremoli
Il territorio più avanti sembra essere quello di Pontremoli, dove si è partiti prima. “Qui i lavori sono terminati – spiega l’ing. Roberto Bertolini che ha seguito i lavori fin dall’inizio per conto dell’Ufficio Tecnico del Comune – anche se non ancora collaudati, operazione che spetta al Ministero”. Un problema tuttavia che, a quanto si dice da OpenFiber, non impedirebbe alle società partner di iniziare la sottoscrizione dei contratti con gli utenti.
Abbiamo verificato sul sito internet www.openfiber.it dove si è accolti dal messaggio: “la fibra ottica semplifica la tua vita” (già, ad avercela, è il commento spontaneo!). Inserita via e numero civico per sapere se a Pontremoli è presente o meno il servizio, ecco la sorpresa: “il tuo indirizzo è coperto dalla rete a banda ultra larga di Open Fiber”.
Le difficoltà…
Purtroppo però, subito dopo, si scopre che non è ancora possibile stipulare contratti: le offerte degli Operatori Partner non sono ancora disponibili. Dunque qual è il problema? “Il problema è che la rete realizzata da OpenFiber a Pontremoli non è ancora collegata con l’esterno – chiarisce Bertolini – perché al POP collocato nell’area di Santa Giustina non arriva il collegamento che era previsto giungesse dalla Val di Vara”. Il POP è una sorta di centrale dove, attraverso la fibra ottica, il segnale arriva da una dorsale principale (nel nostro caso dalla Liguria).
Ma al momento manca appunto questo ultimo collegamento; in realtà sarebbe limitato proprio al tratto fra Sesta Godano e Zeri visto che tra questo territorio e Pontremoli la rete è stata realizzata. Insomma senza alimentazione la rete è al momento inutile: manca il collegamento fra la rete nazionale e quella locale. Bertolini aggiunge anche che OpenFiber avrebbe in essere una trattativa con Telecom per utilizzare la centrale di via Sforza dove arriva la banda larga dell’ormai ex azienda di Stato, ma anche in questo caso non vi sono certezze che tutto vada a buon fine. Morale: come minimo ancora alcuni mesi di attesa, quanti al momento non è dato a sapere.
La situazione nel resto della Lunigiana

Se Pontremoli non ride, il resto della Lunigiana si divide fra attesa e depressione. In alcuni Comuni i lavori sono a buon punto, in altri procedono, in altri si è ancora lontani. A spiegarlo è Matteo Mastrini, sindaco di Tresana, che segue la vicenda per conto dell’Unione dei Comuni. Le informazioni raccolte portano a dire che, come a Pontremoli, anche nei territori dei Comuni di Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano e Podenzana i lavori di scavo e di posa della fibra sono completati; quasi ultimati anche ad Aulla dove mancherebbe solo un tratto lungo la Statale del Cerreto. Non è noto se le reti predisposte siano state o meno collaudate. Lavori ancora in corso invece nei Comuni di Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Mulazzo e Tresana, mentre per quello che riguarda Licciana Nardi il progetto non sarebbe ancora stato avviato per mancanza del progetto esecutivo.
Una situazione non confortante per un territorio a vocazione turistica, dove risiedono cinquantamila abitanti, con un’economia comunque da mantenere e sviluppare e che ha l’ambizione di ospitare nuovi residenti dalle città perché in Lunigiana possano lavorare “a distanza”. Lo scambio dati soffre di una velocità non adeguata, Telecom nella maggior parte dei casi ha un’offerta mista “fibra-rame” che migliora la situazione ma non risolve il problema; molti hanno acquistato servizi a banda larga “via radio”, sancendo così l’inefficacia di un progetto sul quale la Regione Toscana ha investito grandi risorse finanziarie. Un mese fa il gruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha presentato una interrogazione per conoscere la situazione e quali risposte abbia fornito OpenFiber in merito ai ritardi accumulati e quale siano i tempi previsti per il completamento di un progetto che doveva essere concluso già da almeno tre anni.
Paolo Bissoli