
Ai due comuni un finanziamento di 1 milione e 260mila euro del Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni. In programma il recupero della sentieristica, la riqualificazione dei borghi di Torsana e Camporaghena e di piazza Nardi a Licciana
Un progetto in forma associata tra Comano e Licciana Nardi, l’idea condivisa di valorizzazione di un percorso medievale, la partecipazione al bando del Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni. Risultato? Il merito di arrivare primi in graduatoria su 1.179 progetti ritenuti ammissibili e finanziabili (1.459 quelli bocciati) e l’ottenimento di un finanziamento governativo di 1 milione e 260mila euro, ufficializzato alla fine di agosto con la pubblicazione della graduatoria in Gazzetta Ufficiale. Una soddisfazione non da poco per i due comuni della valle del Taverone, attraversati da una delle diramazioni appenniniche della via Francigena, la via di Linari, nome che origina dalla località distante poche centinaia di metri dal Passo del Lagastrello, dove dall’XI secolo fino alla metà del Quattrocento era situata un’antica abbazia che dava ricovero e ristoro a pellegrini e viandanti in transito da e per la Val d’Enza e il fondovalle parmense. “Incroci sulla Via di Linari” è il titolo del progetto che si è focalizzato, tra le tre linee di finanziamento proposte dal bando della Presidenza del Consiglio e riservate ai comuni sotto ai 5 mila abitanti, su quella inerente i percorsi storici.

«Il titolo del progetto – ha spiegato Antonio Maffei, primo cittadino di Comano, comune capofila dell’iniziativa – prende spunto dal fatto che questo cammino incrocia la via dei Ducati che collega Modena a Sassalbo, la Via del Volto Santo e la Francigena». Come verranno spese le risorse? Una quota di queste andrà a investimenti sui 22 km di tracciato storico, cioè sulla sentieristica che va dal Lagastrello al castello di Terrarossa. Ci saranno poi interventi sui centri abitati. «A Comano – prosegue il sindaco del piccolo comune – il progetto punta alla riqualificazione di Torsana e Camporaghena, due frazioni sul percorso in cui sono previste aree di sosta per la mobilità lenta, pavimentazione ed illuminazione, installazione di panchine e totem informativi, pannelli solari per la ricarica delle bici elettriche. E ancora: saranno cantierizzati una piccola area di sosta a Crespiano e l’itinerario a cavallo con tappa al maneggio di Comano».

La parte di progetto inerente il comune di Licciana avrà come intervento principale la riqualificazione della storica piazza Anacarsi Nardi nel capoluogo, con rifacimento della pavimentazione in pietra, nuova illuminazione, installazione di panchine e cartellonistica, un’area di sosta per la mobilità lenta. Il sindaco Renzo Martelloni ha espresso soddisfazione per il successo del progetto. «Questa è un’occasione che i comuni piccoli come il nostro non possono perdere. Le aggregazioni – spiega Martelloni – servono anche a questo: a captare il maggior numero di risorse disponibili. Siamo convinti e contenti di questa collaborazione con Comano, in un momento di difficoltà del nostro ente che soffre la carenza di personale negli uffici». La via di Linari costituisce uno dei tanti esempi recenti di percorsi storici recuperati per farne itinerari del turismo lento. Sul lato emiliano il recupero di 71 km di percorso è stato finanziato dal locale Gal, consentendo all’Unione dei Comuni Montana Parma Est di fare negli scorsi anni una manutenzione straordinaria consistente nel ripristino o riapertura di sentieri esistenti e di allestire la segnaletica e la cartellonistica informativa. Da Pilastro di Langhirano il Passo del Lagastrello è raggiungibile in cinque tappe attraverso le quali si punta a valorizzare luoghi di produzione agroalimentare di lunga tradizione, come Langhirano, la terra del Prosciutto di Parma, siti culturali come il Castello di Torrechiara o l’Abbazia di Badia Cavana, aree naturalistiche di pregio come quelle ricomprese nel Parco dell’Appennino.
(Davide Tondani)
La manutenzione dei percorsi storici
FdI accusa: in Lunigiana il Cammino del Volto Santo in stato di incuria
La valorizzazione del percorso nel versante lunigianese fino alla confluenza con la via Francigena a Terrarossa segue la stessa logica adottata nell’Appennino parmense. Ma l’effettivo sviluppo di questi percorsi passa per una cura costante della sentieristica e della promozione. È su questi temi che Fratelli d’Italia in questi giorni, per bocca del capogruppo in consiglio regionale Vittorio Fantozzi, ha posto l’attenzione. Il consigliere meloniano ha denunciato che, nonostante la dotazione di fondi regionali per riqualificare la rete escursionistica toscana, «numerosi tratti del Cammino del Volto Santo si trovano in uno stato di totale incuria e manca la manutenzione ordinaria», come segnalato dai coordinatori provinciale e lunigianese del partito Marco Guidi e Umberto Zangani in collaborazione con il gruppo di minoranza in consiglio comunale a Fivizzano, uno dei comuni lunigianesi attraversato dalla via che da Pontremoli porta a Lucca. Da qui l’interpellanza in consiglio regionale per comprendere quanti fondi sono stati stanziati dalla giunta dal 2015 ad oggi per il percorso storico e come sono stati spesi.