
Nell’80.mo anniversario dell’eccidio del 3 luglio 1944. L’intervento dell’on. Spini

Una viva partecipazione ha contraddistinto la commemorazione dell’80.mo anniversario dell’eccidio di Ponticello, rendendo evidente come a distanza di tempo siano sempre sentiti nella popolazione il ricordo della tragedia, per quasi tutti tramandato ma per alcuni dei presenti ancora diretto, e l’impegno a conservarlo. La cerimonia ha preso il via nel piazzale antistante la chiesa, luogo esatto nel quale il 3 luglio del 1944 avvenne l’eccidio. Davanti alla lapide che a guerra conclusa fu posta come ricordo dell’accaduto sulla facciata della chiesa, con la deposizione di una corona d’alloro da parte delle autorità e la benedizione del parroco don Mario Arenare, sono state ricordate le cinque vittime: Leopoldo Mori, i fratelli Francesco ed Enrico Angella e i fratelli Vincenzo e Giovanni Sardella. Ma l’importanza della memoria si concretizza anche nell’impegno a mantenerla viva, a trasmetterla alle nuove generazioni.

In questo senso, una volta in piazza, gli interventi del sindaco Annalisa Folloni, del presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana Paolo Bissoli e dell’insegnante Michela Paita, oltre a contestualizzare la serata, hanno ben illustrato il progetto della borsa di studio “I giorni della memoria”, che ha visto come partecipanti i ragazzi dell’ultimo anno della locale scuola media. È seguita la premiazione degli alunni vincitori: al primo posto si è classificato Gabriele Isacco, al secondo è arrivata Zainab El Kharroubi, terzi a pari merito sono invece risultati gli elaborati di Azzurra Quartieri e di Sofia Tonarelli. Il progetto della borsa di studio, giunto ormai alla sua 19.ma edizione, mira non solo a rendere consapevoli i ragazzi su quello che avvenne ottant’anni fa nella località di Ponticello, ma anche a far sviluppare in loro un senso critico sulle vicende passate, e a renderli consapevoli del valore odierno della memoria. E da ognuno dei loro interventi si è potuto positivamente constatare quanto questi obiettivi siano stati realizzati: tutti i ragazzi hanno infatti affermato di essersi approcciati alla vicenda dell’eccidio con grande interesse, dopo aver sottolineato come la conoscenza della storia in ogni sua sfaccettatura, dalla più risaputa alla meno nota, sia importante per acquisire una consapevolezza diversa del passato e di riflesso anche del presente. La cerimonia è stata inoltre arricchita dalla presenza dell’onorevole Valdo Spini, che nella sua orazione con efficaci parole ha contestualizzato la situazione politica italiana a seguito dell’8 settembre 1943: “La nostra Costituzione è bagnata dal sangue dei martiri che si sono battuti per il nostro paese, ed è nata da questi piccoli luoghi, come anche Ponticello, dove però si è fatta la grande storia, dove gli italiani hanno lottato per la loro Nazione, per il loro destino e i loro diritti. Se noi dimenticassimo questi martiri, avrebbero vinto i loro carnefici. Se noi li ricordiamo, vince la vita, ed è quello che dobbiamo fare”.
Mattia Moscatelli
La cerimonia alla SS. Annunziata

I cinque “martiri” di Ponticello sono stati ricordati con solennità anche nel borgo della SS. Annunziata, loro luogo di origine; qui, sul prospetto nord della chiesa, riposano dal giugno 1945 quando i corpi erano stati riesumati dalla fossa comune che li aveva accolti tre giorni dopo l’eccidio e trasportati con un lungo corteo. Alle 18 di sabato 6 luglio il parroco don Lorenzo Piagneri ha accolto mons. Eugenio Binini, ricordando come già nel 1994 fosse intervenuto alla cerimonia nel 50.mo anniversario. Il vescovo emerito della nostra diocesi ha presieduto la celebrazione eucaristica, ricordando il valore della pace della non violenza, dell’accoglienza e della condivisione.

Subito dopo, davanti alla lapide che chiude i loculi dove riposano Leopoldo Mori, Francesco ed Enrico Angella, Vincenzo e Giovanni Sardella, è iniziata la cerimonia civile che ha visto una numerosa partecipazione. Organizzata dalla Venerabile Misericordia della SS. Annunziata con la collaborazione della Confraternita della Pieve di Saliceto e della sezione dell’Anpi di Pontremoli, alla presenza delle autorità civili e militari, è stata resa ancora più emozionante dalla presenza di alcuni parenti dei caduti e impreziosita dalla partecipazione della Musica Cittadina che ha eseguito l’Inno d’Italia, il Silenzio e una struggente versione di “Signore delle Cime” in memoria dei cinque fucilati dai nazifascisti. Dopo i saluti del sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, e della sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni, si sono succeduti gli interventi di Roberto Bertolini, priore della Misericordia dell’Annunziata, e di Paolo Bissoli, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza. Il ricordo di quelle cinque vittime innocenti, strappate alle loro famiglie e ai loro affetti, il clima di terrore di quei mesi lontani, la deportazione di decine e decine di uomini nei campi di lavoro e di concentramento nazisti sono stati la premessa per un invito alla pace, unica via possibile, oggi che la guerra è tornata terribile presenza anche in Europa e nel Mediterraneo.