Bagnone: rinascono a nuova vita gli “alpeggi dell’Arpa”

Restaurate e inaugurate cinque vecchie capanne utilizzate dai pastori. Alla cerimonia presente la vicepresidente regionale Saccardi

Inaugurazione alpeggi dell’Arpa (Foto Lunigiana World)
Inaugurazione alpeggi dell’Arpa (Foto Lunigiana World)

Lo scorso 5 luglio, ai “Tornini” di Bagnone, località del Parco dell’Appennino a 1300 metri sul livello del mare, sono stati inaugurati gli “alpeggi dell’Arpa”. Davanti allo splendido panorama, che dalla valle del Magra porta fino al Golfo della Spezia, l’Amministrazione Comunale ha voluto presentare a tutta la comunità di Bagnone, alle associazioni ed alle autorità presenti, il sistema di bivacchi ristrutturati con i fondi del programma di sviluppo rurale, mediante i contributi erogati dalla Regione Toscana, la cui stima si aggira attorno a un milione di euro. Si tratta di cinque vecchie capanne utilizzate un tempo dai pastori, ed oggi riportate a nuova vita; queste comprendono: la capanna Fagianelli e del rifugio Oriente al Matale, accessibili dalla frazione di Vico, le capanne di Baton che si possono raggiungere dalla frazione di Treschietto, le capanne di Garbia, accessibili da Iera e la capanna Tornini raggiungibile dal sentiero che parte da Iera o dalla strada sterrata di Compione. Il Sindaco di Bagnone Giovanni Guastalli, dopo i ringraziamenti rivolti ai presenti, in particolar modo all’ufficio tecnico comunale e a tutti coloro che hanno lavorato alla ristrutturazione di questi rifugi, ha chiamato ad intervenire al dibattito una nutrita platea di relatori. Il suo predecessore Gianfranco Lazzeroni ha ricostruito il percorso della sua amministrazione e dell’amministrazione guidata dal compianto Carletto Marconi, verso l’inserimento del territorio di Bagnone nel parco dell’Appennino, prima accolto con diffidenza dalla popolazione, ma oggi riconosciuto dall’intera comunità di Bagnone come preziosa risorsa di sviluppo. Ha lasciato poi la parola al Presidente del parco, Fausto Giovannelli, che ha sottolineato il ruolo del Parco nella valorizzazione del territorio montano e la disponibilità dell’ente di essere al servizio del territorio.

Il taglio del nastro per l'inaugurazione alpeggi dell’Arpa (Foto Lunigiana World)
Il taglio del nastro per l’inaugurazione alpeggi dell’Arpa (Foto Lunigiana World)

Pierangelo Caponi, presidente di Sigeric, dopo aver illustrato il ruolo della cooperativa nella valorizzazione delle risorse ambientali e delle strutture comunali, ha voluto sottolineare il pregio della comunità di Bagnone di essere inclusiva verso tutti coloro che frequentano il territorio. A tal proposito Edamo Barbieri ha voluto ricordare quattro pastori alpini, Ettore Fornesi, Giovanni Manganelli, Gino Bertolini e Renzo Pretari, che nel 1991 hanno ricevuto dall’Associazione nazionale Alpini il premio fedeltà alla montagna, per la loro attività di presidio di questi territori montani, ma, soprattutto, per essere stati sempre disponibili nel soccorso e nel ricovero di escursionisti e fungaioli in difficoltà. Il Presidente del CAI di Bagnone, Federico Santini, ha poi lanciato una nuova sfida all’amministrazione Comunale e a tutte le autorità presenti, ovvero quella di rendere il bivacco dei Tornini, in quanto facilmente raggiungibile con mezzi fuoristrada, un luogo che consenta anche a persone con disabilità o con patologie che impediscono di affrontare sentieri più impegnativi, di poter vivere le bellezze e le asperità della montagna. Ha chiuso gli interventi la vicepresidente e assessora all’agricoltura, sviluppo rurale e politiche della montagna della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che ha tenuto ad essere presente a questo evento, sottolineando la soddisfazione di vedere realizzati interventi di rivitalizzazione di sistemi territoriali montani che svolgono importanti funzioni ambientali, paesaggistiche, storico-culturali e turistiche. Con l’abbandono delle aree montane dell’Appennino, un tempo presidiate dai pastori, si rischia di perdere la memoria dei luoghi e delle persone che hanno contribuito a caratterizzare le tradizioni, la cultura e le produzioni della montagna. Il deterioramento del paesaggio rurale che caratterizzava queste aree, ha portato ad una minore accessibilità e fruibilità turistica di queste valli, oltre che ad una riduzione della biodiversità naturale nelle sue componenti vegetale ed animale. Saccardi ha concluso il suo intervento rimarcando l’assoluta straordinarietà della montagna bagnonese, che può trasformarsi in una opportunità per lo sviluppo di un diffuso sistema turistico rurale sostenibile ed accessibile a tutti, innescando un processo di rivitalizzazione di queste aree e delle loro comunità che svolgono un prezioso ruolo di presidio e preservazione del territorio montano. (M.B.)