
Conclusa la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
In Diocesi la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani si è conclusa il 24 gennaio nella chiesa della Ss.ma Annunziata a Marina di Carrara. Il vescovo diocesano fra’ Mario, i pastori romeni ortodossi, p. Armand Bratu e p. Pavel Dragos, p. Massimo Marottoli per la Chiesa Valdese Metodistahanno guidato collegialmente una “preghiera ecumenica con la Parola di Dio” alla presenza di numerosi fedeli appartenenti alle diverse confessioni.
Un momento, centrato sulla parabola del Buon Samaritano, pensato dal delegato diocesano per l’Ecumenismo, don Anthony Nnadi, con il contenuto fissato in un sussidio cartaceo distribuito ai presenti e pienamente condiviso.
Vi traspaiono le sfumature delle diverse sensibilità religiose in quella che non è appiattimento, ma fraterna condivisione. Il tema per la Settimana 2024 è stato preparato da un Gruppo ecumenico locale del Burkina Faso, coordinato dalla Comunità locale di Chemin Neuf.
Quanti sono stati coinvolti nella stesura del testo – fratelli e sorelle dall’Arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, dalle Chiese protestanti, dagli organismi ecumenici in Burkina Faso – hanno collaborato generosamente alla stesura delle preghiere e delle riflessioni, vivendo questa esperienza di lavoro insieme come un vero cammino di conversione ecumenica.
Nell’incontro di preghiera ecumenica a Marina di Carrara, gli ortodossi hanno sottolineato l’aspetto della speranza; i valdesi un amore in cui non c’è distinzione di razza, di sesso o di condizione sociale; i cattolici la gioia e la gratitudine per l’incontro con il Dio e la Buona Novella.
La preghiera è stata coinvolgente, ben articolata, dove nulla è stato disatteso. “Mi sono rallegrato di questi giorni in cui ci siamo incontrati tutti – ha detto padre Dragos – elevando i nostri cuori al cielo, pregando per la pace, per l’amore del nostro prossimo. Dio è la fonte dell’amore e noi non possiamo amare nessuno se non abbiamo Lui stesso, la fonte dell’amore nei nostri cuori. Il più grande nemico dell’uomo è sè stesso, non chi ci è accanto, non il nostro prossimo. È il nostro ego che ci separa da Dio, è un muro colossale e pesante fra l’uomo e Dio. Ma abbiamo la preghiera per chiedergli di insegnarci a conoscerlo, a fare la sua volontà: ‘Senza di me non poterte fare nulla’ (Gv 15,5)”.
Padre Marottoli ha aggiunto: “Ho visto una situazione positiva, per la partecipazione evidente rispetto al passato. Con le altre guide pastorali ci siamo assicurati la disponibilità per successivi momenti d’incontro. Siamo dell’avviso che la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani così concentrata sulla dimensione evangelica, debba essere affiancata da momenti di confronto, di dibattito su temi di attualità richiesti dalla situazione politica e sociale attuale e nella quale siamo immersi. Forse è il momento che le Chiese prendano posizione pur nell’imbarazzo delle scelte. È chiaro che le iniziative auspicate sono da programmare con gradualità, avendo solo il compito di integrare gli approfondimenti della ‘Settimana di preghiera’. Ma in un’ottica di lungo raggio, è stato importante e coraggioso, ritrovarsi insieme nella comune lode dell’Unico Signore”.
Infine don Anthony Nnadi: “Abbiamo lavorato molto bene insieme – ha detto chiudendo la serata – facendo attenzione a non sovrapporci. Anche la liturgia di stasera ha dato lo stesso tempo a ciascun celebrante. Il nostro vescovo, che per parte cattolica ha celebrato la S. Messa, prima della benedizione finale ha lasciato la parola ai due pastori presenti. È stata la prima volta che io ho visto nello stesso presbiterio pastori e sacerdoti”. Don Anthony ha concluso ringraziando sentitamente gli Uffici per la Pastorale e le Comunicazioni Sociali per il sostegno datogli e mai venuto meno.
(P.C.)