
La Cooperativa “Compass” vuole perfezionare gli accordi con la proprietà dell’ex “Galli” e il Comune

Un centro di accoglienza per migranti richiedenti asilo in via dei Mille a Pontremoli, nella struttura che per decenni ha ospitato la casa di riposo per anziani “Galli Bonaventuri”: è questo il progetto della cooperativa “Compass” di Massa, tra i soggetti che hanno stipulato una convenzione con la Prefettura per individuare e gestire strutture nel territorio provinciale dove destinare quei migranti che attraversano il Mediterraneo in fuga da guerre, carestie e violenze e vengono assegnati al nostro territorio.
L’iter per l’apertura di un centro anche a Pontremoli come già esistono in altri Comuni lunigianesi è in corso da tempo, come conferma Umberto Giorgi, dirigente della “Compass”, che a Pontremoli per conto del Comune gestisce l’Asilo Nido. “Siamo uno dei soggetti che a livello provinciale lavora con la Prefettura e collabora con i Comuni per l’accoglienza dei migranti – ci spiega Giorgi – individuando strutture e mettendo a punto progetti che possano permettere forme di integrazione per coloro che ci viene chiesto di ospitare”. Già lo scorso anno la “Compass” aveva ottenuto dalla Fondazione “Galli Bonaventuri” la disponibilità dell’immobile di viale dei Mille per l’accoglienza di profughi dall’Ucraina.

Una eventualità che non si era concretizzata, ma la cooperativa avrebbe utilizzato quella disponibilità per collocare temporaneamente all’ex Galli quattro migranti: “si tratta di quattro persone che dovevamo ospitare per alcuni giorni in attesa che si perfezionasse la soluzione abitativa che avevamo individuato a Mulazzo – spiega ancora Giorgi – tanto è vero che dopo pochi giorni di presenza a Pontremoli le persone sono ora in un immobile ad Arpiola”. Il dirigente della cooperativa massese confida di poter aprire il Centro di Pontremoli entro la fine del mese di ottobre: “già in questa settimana che si sta concludendo (venerdì 20 ottobre, ndr) ho in programma un incontro con il sindaco Jacopo Ferri per illustrare quando abbiamo predisposto per la nuova struttura pontremolese, che ha per collocazione e organizzazione degli spazi ha caratteristiche ideali”.

Da parte sua il primo cittadino pontremolese nei giorni scorsi aveva espresso perplessità quando era emersa la notizia che l’ex “Galli” fosse stato individuato come struttura di accoglienza: “sono rimasto spiazzato perché l’Amministrazione Comunale non era stata coinvolta – ci ha sottolineato il sindaco – e per quanto mi riguarda del ‘Galli’ con la Compass si era parlato solo lo scorso anno per una eventuale accoglienza di profughi dall’Ucraina”. “I timori da parte della popolazione ci sono, inutile nasconderlo – continua Ferri – a maggior ragione quando non si conoscono i dettagli del progetto, né la capienza assegnata, né il numero o la tipologia di eventuali ospiti”. Giorgi confida di fugare i dubbi nell’incontro con il sindaco; del resto le necessità di accoglienza a livello provinciale sono pressanti: la Prefettura deve trovare sistemazione ai migranti richiedenti asilo e chiede alle associazioni che hanno firmato la convenzione di risolvere il problema e il numero degli immobili disponibili è insufficiente. Ecco perché anche a Pontremoli, dopo altri Comuni in Lunigiana, il Centro è probabile che venga aperto.
Quanto all’accordo con la proprietà del “Galli Bonaventuri” a giudizio di Giorgi ormai ci sarebbero da sistemare solo gli ultimi particolari, visti i contatti intercorsi sia con gli amministratori pontremolesi della Fondazione che con il Vescovo della diocesi apuana. “Siamo quasi pronti”, assicura il dirigente della cooperativa. Nel dettaglio, nell’immobile di proprietà della Fondazione “Galli Bonaventuri”, che si affaccia su viale dei Mille e su piazza Dodi, dovrebbero essere ospitate una quindicina di persone facenti parte di nuclei familiari completi (padre, madre e bambini). “Dalle autorità competenti abbiamo ottenuto un’agibilità che ci permetterebbe di ospitare fino a 23 persone – continua Umberto Giorgi – ma non vorremmo andare oltre le 15 unità così da poter realizzare al meglio un progetto che prevede tutte le forme di integrazione possibili, dall’inserimento nella scuola per i minori ai percorsi di assistenza. Tra l’altro due delle donne che arriveranno a Pontremoli sono incinte e necessitano di un’attenzione particolare”. Progetti di assistenza, formazione e integrazione che, nelle intenzioni di “Compass” dovrebbero coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti, da quelli istituzionali a quelli socio-sanitari ma anche del volontariato così da creare una rete diffusa.
Paolo Bissoli