
Il 26 marzo, IV^ domenica “Quaresima di Carità”
Nei tempi forti della Quaresima e dell’Avvento, l’attenzione pedagogica della Chiesa riserva uno spazio importante all’educazione alla carità di tutta la comunità cristiana. È compito della Caritas (Internazionale, Nazionale, Diocesana, Parrocchiale) essere lo strumento operativo per non far dimenticare lo splendido precetto dell’amore fraterno ad ogni cristiano di ogni età.
È in veste di Direttore della Caritas diocesana, in aggiunta e concretizzazione di quanto scritto da mons. Vescovo, che mi permetto di fare qualche puntualizzazione perché questo fondamentale aspetto della preparazione alla Pasqua venga vissuto al meglio.
a) Non ho bisogno di ricordare a nessuno quanto la nostra esperienza di cristiani non possa fare a meno delle opere, le principali sono quelle lungamente meditate durante l’appena trascorso Anno Santo della Misericordia.
b) Nelle nostre preghiere future, come in quelle passate. non dimentichiamo i fratelli del Centro Italia colpiti dall’immane tragedia del terremoto dell’agosto e poi dell’ottobre. Abbiamo pianto insieme le molte vittime e la devastazione di quei luoghi impastati di storia e di spiritualità millenaria. La Chiesa ha saputo stringersi nel dolore con le comunità colpite e ha intrapreso un silenzioso percorso di accompagnamento che si esprime in gesti concreti di solidarietà, volti alla ricostruzione dei luoghi e a ristabilire le condizioni perché quelle comunità possano tornare ad abitare le loro terre. Anche la nostra Diocesi ha contribuito con generosità (oltre 76.000 euro girati alla Caritas Nazionale) e insieme alle Caritas della Toscana segue Santa Giusta e frazioni vicine ad Amatrice, località a noi assegnate nell’impegno di collaborazione con la Caritas diocesana di Rieti.
c) Non possiamo dimenticare neanche la grande diseguaglianza di ricchezza e di opportunità che regna nel mondo: di cui l’ondata di disperati che si abbatte sulle coste italiane è un sintomo assordante. Con una lettera nell’Avvento passato, i Vescovi della Toscana hanno espresso l’urgenza di indirizzare le comunità ecclesiali a condividere insieme le ansie e le prospettive del precetto evangelico di “accogliere lo straniero”. Nella lettera si ritorna dettagliatamente sugli impegni che il Papa ci ha spinto a prendere in modo molto preciso a partire dal 6 settembre 2015.
d) In questa Quaresima il nostro Vescovo chiede alle parrocchie di sostenere la Colletta della Quarta Domenica, quest’anno il 26 marzo, tradizionalmente chiamata “Quaresima di Carità”, convogliando le offerte in denaro sulla Caritas diocesana per contribuire a sostenere le spese dei tre grandi Centri Vicariali della Carità che si stanno realizzando a Massa, Carrara ed Aulla. Negli scorsi anni la colletta di questa domenica di Quaresima dell’Avvento sono state lasciate alla discrezione delle Caritas parrocchiali nel riversarle per le esigenze della carità nel proprio territorio o di inviarla alla Caritas diocesana per le opere di carità diocesane, quest’anno il Vescovo chiede di destinare interamente le offerte di questa domenica alla Caritas Diocesana. Per questo motivo rendo noto che nei prossimi mesi inaugureremo il Centro Vicariale della carità di Massa – Montignoso presso la chiesina di San Pio X in località Zecca: il Centro sarà la nuova sede del Centro di Ascolto Vicariale, del Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Massa e dell’Armadio che accoglierà e distribuirà abiti, lenzuola, coperte, materassi, scarpe, carrozzine e oggetti necessari per la primissima infanzia.
Sono in fase avanzata di progettazione un analogo Centro che avrà sede sotto la chiesa parrocchiale di San Ceccardo a Carrara e un altro ad Aulla San Caprasio, presso quei locali che fino al 2011 sono stati utilizzati come locali ad uso della Pastorale Vicariale e successivamente all’alluvione sono stati prontamente messi a disposizione della popolazione di Aulla per ospitare alcune sezioni dell’asilo.
Ad Aulla ci sarà spazio anche per alcuni posti letto e per il Centro di smistamento di alimenti provenienti dall’AGEA. Per far fronte alle ingenti spese faremo ricorso ai fondi dell’8 x 1000, al finanziamento straordinario della CEI in occasione dell’alluvione di Aulla, ma avremo bisogno anche dell’aiuto di tutta la nostra comunità cristiana.
Almo Puntoni