Nuova cartellonistica alla stazione di Minucciano

Casola. Installazioni che ricordano la figura di Matilde di Canossa e la Via del Volto Santo

Installata una nuova cartellonistica alla stazione ferroviaria Minucciano Pieve San Lorenzo Casola. Infatti sulla pensilina all’ingresso della stazione di Pieve san Lorenzo è stato posto un accattivante cartellone di promozione turistica che mette in risalto la figura di Matilde di Canossa che tra l’XI e il XII secolo ha posto le basi della struttura politico sociale religiosa e economica, che si è propagata e sviluppata per secoli in Alpe tra le contrade dell’Appennino Tosco Emiliano e le valli di Garfagnana e Lunigiana e a ridosso delle Alpi Apuane. Al fianco dell’immagine di Matilde si legge “Benvenuti, sono Matilde di Canossa e fui padrona feudale di tutta questa terra, al centro del mio feudo che da Mantova andava fino in Lazio. Si dice che abbia fondato 99 chiese: certamente ho eretto tanti ponti e costruite le tante strade che passano da qui. è una terra bella e difficile questa: godetevela”.

Più in basso due colonne con scritte in italiano e inglese che riportano un testo storico e promozionale: “Benvenuti sulla ferrovia del Volto Santo, la Aulla -Lucca costruita nella prima metà del ventesimo secolo e stesa fra Lunigiana e Garfagnana seguendo le orme dei pellegrini del Volto Santo fin dal Medioevo”: lungo un tragitto che parte da Aulla importante punto di sosta della Francigena, passando per Soliera, Casola con la Pieve di Codiponte con il trittico del Volto Santo, Pieve San Lorenzo con un altare ad esso dedicato e continuando a piedi per Metra con altro altare ad esso dedicato, fino all’ospitale del Monte Argegna, per riprende a valle nuovamente lungo il percorso ferroviario fino a Lucca. “è in opera la costruzione di un sistema treno + bici che vi permetterà di visitare in lentezza e con soddisfazione questa terra. è una terra centrale turisticamente e culturalmente, perché è stata centrale dal Medioevo in poi in Italia nel sistema della grande viabilità storica. Non c’era possibilità di passare dal nord al sud d’Italia fino a Roma, al Mediterraneo, fino a Gerusalemme senza attraversare questa terra tra gli Appennini e lungo le Alpi Apuane”. Il percorso si collegava con i porti di Luni e Pisa e passando per il passo della Cisa al fiume Po fino all’Adriatico sotto il controllo dei Canossa. Il grande feudo di Matilde solcava l’Appennino attraverso i passi del Cerreto, Pradarena, San Pellegrino in Alpe, Foce Arcana con i collegamenti tra Parma, Reggio, Modena, Mantova, Firenze, Lucca fino al mare attraverso le strade delle vallate raccordando a Luni e a Sarzana i due grandi Cammini di collegamento tra Gerusalemme e Canterbury con un innesto nei pressi del fiume Po sul Cammino per Santiago di Compostela.

Corrado Leoni