L’appello per salvare le giunchiglie di Logarghena e le orchidee di Camporaghena

Petizione on line di Legambiente. “Se non si interviene adesso rischiamo la scomparsa di questi due luoghi dalla straordinaria biodiversità”

Il manifesto della petizione di Legambiente a difesa dei Prati di Logarghena e di Camporaghena
Il manifesto della petizione di Legambiente a difesa dei Prati di Logarghena e di Camporaghena

Una firma per la salvare le giunchiglie di Logarghena a Filattiera e le orchidee selvatiche di Camporaghena a Comano. Questa è l’iniziativa avviata, con una petizione on line, da Legambiente Lunigiana per difendere questi suggestivi luoghi, dalla straordinaria biodiversità, sia da un punto di vista floreale che paesaggistico. Il punto al centro della preoccupazione dell’associazione ambientalista è semplice: evitare che questi splendidi prati, mete di gite e visite, vengano fagocitati dalla boscaglia. E il rischio che questo avvenga è altissimo, come ci spiega Matteo Tollini rappresentante di Legambiente per il Parco dell’Appennino, “siamo in una situazione di non ritorno. Se non ci si muove adesso i prati di Logarghena e di Camporaghena verranno presto inghiottiti definitivamente dalla vegetazione boschiva e non ci sarà più modo di recuperare questi straordinari luoghi ricchi di biodiversità”.

Le giunchiglie nei Prati di Logarghena a Filattiera
Le giunchiglie nei Prati di Logarghena a Filattiera

Del resto questo è un pericolo che, purtroppo, in un territorio come il nostro, si sta palesando in maniera generalizzata. Tra le cause primarie l’abbandono del territorio con l’emigrazione di contadini di montagna che è stata molto più forte che in altre aree. Lasciati in balia della natura, i terreni agricoli si sono rapidamente coperti di sterpaglia, poi di arbusti e infine di piante ad alto fusto. E sebbene ci siano dei sussidi per invogliare i contadini rimasti a tener puliti prati e pascoli, i boschi sono avanzati ugualmente nel corso dei decenni. È la situazione di tante “praterie secondarie” (ovvero quei prati che si sono formati dopo un taglio del bosco, dopo un incendio o da un campo lasciato incolto) come appunto quelle di Logarghena e di Camporaghena. Splendide praterie con grandi fioriture di narcisi selvatici (giunchiglie) e orchidee spontanee, una volta molto estese, che si stanno imboscando velocemente, inesorabilmente anno dopo anno, rischiando sempre di più l’estinzione.

Una suggestiva immagine dei Prati di Comparaghena
Una suggestiva immagine dei Prati di Comparaghena

“La loro conservazione è strettamente legata all’abbandono della pratica del pascolo, dello sfalcio e della concimazione – spiega ancora Tollini – questi ambienti sono importanti, non solo per la bellezza paesaggistica e le fioriture, ma per la biodiversità che conservano con habitat, flora e fauna protetti perché minacciate da declino o addirittura estinzione”. L’appello di Legambiente per far sì che i due Prati vengano salvati dall’invasione dei boschi è rivolta in primis al Presidente del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli, visto che le due aree naturalistiche “sono state fondamentali, con la loro straordinaria biodiversità, per permettere all’ente di ottenere l’accesso al Mab Unesco. Ora è inaccettabile che, a vent’anni dall’istituzione del Parco, si possa verificare la perdita di due degli habitat naturalistici più importanti della Lunigiana”.

I Prati di Camporaghena
I Prati di Camporaghena

Ma nel concreto cosa chiede di fare Legambiente? “Gli interventi necessari sono noti da tempo: – si legge nel testo della petizione – attività di sfalcio, decespugliamento, concimazione organica e pascolo delle praterie; ripristino, creazione e mantenimento di abbeveratoi e/o pozze di abbeverata, ripristino e la manutenzione di aree umide e programma di controllo del cinghiale”. Anche se, confessa Tollini in merito a quest’ultimo punto, “in quest’area il danno degli ungulati è minore grazie alla presenza del lupo”. Ma accanto all’impegno del Parco, Legambiente chiede che si attivino anche i comuni di Filattiera e di Comano, oltre all’Unione di Comuni “gli Enti possono realizzare queste azioni direttamente, anche con finanziamenti pubblici dedicati, oppure finanziare allevatori e proprietari. È in ballo la sopravvivenza di ambienti, che regalano scenari con stupende fioriture di narcisi e orchidee, ma soprattutto di fiori e animali minacciati o a rischio di estinzione che l’Unione Europea ha individuato importanti o prioritari per la tutela della biodiversità nel continente”. Un appello che la sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni, è pronta a raccogliere “è da tempo che chiediamo un censimento del terreno: una ‘Banca della Terra’ che possa permettere di valorizzare e difendere al meglio i Prati di Logarghena. Si può ipotizzare, e in quest’ottica il rifugio che stiamo completando sarà un’importante punto di appoggio e di sostegno, di realizzare delle convenzioni con delle Cooperative per la manutenzione e la difesa dell’area”. (r.s.)