
La “Fratres” provinciale nel 2016 ha ottenuto un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Ma continua a crescere il fabbisogno di sangue
Il sangue – almeno fino ad oggi – non può essere prodotto in provetta per cui i cittadini devono farsi carico del problema e assumere un atteggiamento corresponsabile. Non c’è, infatti, solo la cultura dei diritti, bensì anche quella dei doveri. È importante l’educazione alla salute che implica stili di vita sani, lungi dagli eccessi di ogni genere, dall’alcool agli stupefacenti. Inoltre, mai scordare la cultura della solidarietà che è sinonimo di civiltà e progresso. Donare sangue o organi è un gesto gratuito, volontario, solidale che aumenta il patrimonio collettivo di cui ciascuno di noi può usufruire al momento del bisogno. In questa nostra società dalla vita frenetica, stressante e disordinata, c’è sempre più bisogno di sangue: espressione di vita, di generosità e di amore. Il progresso scientifico e tecnologico sta compiendo passi in avanti, tuttavia dobbiamo ricordarci che moltissime delle moderne conquiste che la scienza medica ha conseguito possono essere vanificate da una carenza di sangue. Nella nostra Provincia, la “Fratres” di Massa fa sapere che nel 2016, appena terminato, l’Associazione ha ottenuto un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Il presidente Pietro Paolo Sartini sottolinea che i dati sono il frutto di una continua politica associativa affinchè sia sempre maggiore il numero dei donatori. Importante che i giovani imparino a comprendere l’importanza del dono gratuito, lungi dai plausi e dai riscontri finanziari, in un contesto in cui tutto ha un costo. Non bisogna mai scordare che il fabbisogno di sangue è in continua crescita e la Regione Toscana ricorda, anche mediante i social, che influenza e maltempo hanno rallentato le donazioni. C’è carenza, in primis, per i gruppi O positivo e O negativo, per i quali la richiesta quotidiana, a livello nazionale, è di oltre 2.000 unità. L’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi che a novembre è stata in Lunigiana, plaude la generosità dei Toscani invitandoli, nel contempo, ad andare presso i Centri Trasfusionali più vicini poiché le richieste superano le effettive donazioni, mettendo in crisi lo svolgersi di interventi chirurgici già programmati e salvavita. Nella nostra Regione è attivo il Centro regionale sangue, che tiene sotto controllo il polso della situazione, grazie anche all’entrata in vigore del servizio “Meteo del sangue” che riesce a monitorare, ogni giorno, la disponibilità del prezioso elemento. Intanto anche tutti i presidenti “Fratres” della Lunigiana, unitamente al presidente provinciale Alberto Albericci, oltre a distribuire depliant e a lanciare slogan, svolgono contatti costanti con i vari strati della cittadinanza, a partire dalla popolazione scolastica, mediante incontri divulgativi e formativi, affinchè si recepisca la bellezza del dono perché “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
Ivana Fornesi