I sindacati chiedono il miglioramento dei servizi sanitari in Lunigiana

Un documento dei pensionati CGIL-CISL-UIL ai vertici di ASL e SdS

L'ospedale Sant'Antonio Abate a Pontremoli
L’ospedale Sant’Antonio Abate a Pontremoli

“La situazione della Lunigiana dal punto di vista dei collegamenti (trasporti pubblici, ferroviari, distanze fra le zone stesse) dovrebbe comportare una rete di servizi territoriali particolarmente efficiente e ben definita, in modo che le persone abbiano la possibilità di raggiungere i luoghi in cui vengono svolte quelle attività che non siano di competenza degli Ospedali”. Così scrivono, tra l’altro, FNP Cisl (Rls di Aulla e Pontremoli), CGIL SPI (Leghe di Aulla e Pontremoli) ed UILPENSIONATI Lunigiana in una nota indirizzata alla direttrice generale della USL Toscana Nord-Ovest, Maria Teresa De Lauretis, ed alla direttrice della Società della Salute della Lunigiana, Rosanna Vallelonga. Il documento sindacale prende le mosse dalla considerazione della necessità di evidenziare “alcune problematiche emerse in ambito sanitario”, che vanno a ledere il “sacrosanto diritto alla salute” di ogni singolo cittadino. C’è, infatti, secondo i sindacati dei pensionati lunigianesi, “la sensazione, e non solo, di un lento e progressivo smantellamento del sistema sanitario pubblico”, dal momento che si sta assistendo “ad una serie di fatti” apparentemente insignificanti se osservati singolarmente, ma che si rivelano di estrema gravità se visti nell’insieme.

La piazzola dell'elisoccorso all'ospedale di Pontremoli
La piazzola dell’elisoccorso all’ospedale di Pontremoli

Il sindacato pone così all’attenzione dei responsabili del servizio sanitario locale alcune richieste, che essi ritengono di facile attuazione, ma nel contempo indispensabili ed indilazionabili. Il primo problema è quello, annoso per la Lunigiana, dei trasporti pubblici, nello specifico le linee verso il Nuovo Ospedale della Lunigiana e verso i due presidi di Pontremoli e Fivizzano. C’è, poi, la questione della piazzola per l’atterraggio dell’elisoccorso presso l’ospedale di Pontremoli, inagibile nelle ore notturne per mancanza di regolare illuminazione, così come da tempo si pone il problema dell’abbattimento dei tempi di attesa e dei costi per analisi strumentali e visite specialistiche, così come l’esigenza dell’ottimizzazione dell’utilizzo della strumentazione finalizzata alla diagnostica per la prevenzione e cura di patologie particolarmente significative. In particolare i Pensionati confederali segnalano i problemi correlati all’uso del mammografo e dell’holter per l’elettrocardiogramma dinamico, che obbliga, quest’ultimo, coloro che necessitano della sua applicazione a

Un esame di mammografia
Un esame di mammografia

recarsi al NOA due giorni consecutivi, con disagio in persone già sofferenti e spesso

La facciata del Nuovo Ospedale Apuano
La facciata del Nuovo Ospedale Apuano

anche con aggravio di costi. Altre tematiche poste all’attenzione del sistema sanitario locale sono l’ostetricia di emergenza e l’opportunità di attivare funzionali interazioni con “reparti ospedalieri per cure con strutture specializzate anche in altre regioni”. Tematica, quest’ultima, particolarmente sentita da chi vive nelle aree marginali della provincia e che si trovano a non poter usufruire di servizi diagnostici o curativi nelle strutture delle contigue regioni Emilia Romagna e Liguria. “Serve – conclude il documento sindacale – un salto di qualità, che chiediamo ai Responsabili ed anche agli Operatori, prigionieri, tante volte, di rigide regole, che sono ostacoli ulteriori nell’affrontare il problema della tutela della Salute”. Per queste ragioni FNP-CISL, CGIL-SPI e UILPENSIONATI non se la sentono di “dare un giudizio positivo sulla Sanità locale e provinciale” e, nel rispetto di coloro che essi rappresentano, si sentono in dovere di portare le loro osservazioni a conoscenza dei vertici del servizio sanitario locale. Questo “con spirito collaborativo” e per giungere, “in tempi brevi a soluzioni, auspicando anche la possibilità di un confronto costruttivo”.