Don Gianluca Morini rimosso dallo stato clericale

Decisione della Congregazione per il Clero

10LucaNei giorni scorsi, il Vescovo, mons. Santucci, ha riunito il collegio dei Consultori per comunicare la decisione, presa dalla Congregazione per il Clero a seguito dell’indagine avviata nel 2015 a livello diocesano, di rimuovere il sacerdote Gianluca Morini dallo stato clericale.
Nel precedente Codice di Diritto Canonico, in vigore fino al 1983, tale risoluzione si indicava con l’espressione: “riduzione allo stato laicale”; nell’attuale è sostituita con la parola “amissio” che, tradotta in italiano, significa appunto “perdita” dello stato clericale. In pratica, ciò comporta che Gianluca Morini non può più esercitare le funzioni specifiche del sacerdote, pur rimanendo tale dal punto di vista sacramentale, e, in pari tempo, è sollevato dagli obblighi connessi allo stato clericale.
La comunicazione da parte del Vescovo al Collegio dei consultori, cioè a quei sacerdoti che lo affiancano nell’attività pastorale e amministrativa, è stato un passaggio formale necessario, prima di rendere pubblico il “rescritto” proveniente da Roma.
Se dal punto di vista prettamente ecclesiale la vicenda di Gianluca Morini, come ministro ordinato della Chiesa apuana, termina qui, per quanto riguarda l’ambito penale, il discorso potrebbe essere solo agli inizi. Nel momento in cui il settimanale è in stampa, infatti, il giudice per le udienze preliminari (GUP) sta decidendo se confermare o meno il rinvio a giudizio, chiesto dalla Procura di Massa nei confronti di Morini, per truffa ed estorsione a danno dei fedeli.

Di seguito il testo del comunicato emesso dell’Ufficio stampa della Diocesi in data 1 marzo 2018.
Il Vescovo della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, mons. Giovanni Santucci ha reso noto al Collegio dei consultori, riunito in sessione plenaria, il decreto emesso dalla Congregazione per il Clero, con il quale “Gianluca Morini perde lo stato clericale con relativa dispensa dagli obblighi sacerdotali”. Nel 2015 nei confronti del sacerdote era stata avviata, a livello diocesano, l’indagine “praevia”. Il “rescritto”, datato 23 gennaio 2018, e trasmesso dalla Congregazione per il Clero, a norma del diritto canonico, sancisce l’esclusione del presbitero dall’esercizio del sacro ministero, esonerandolo da tutti gli obblighi previsti.