
Un convegno sul navigatore nato il 5 novembre di 270 anni fa

Celebrazione gioiosa e sapiente nell’auditorium dell’archivio-museo dei Malaspina sabato 23 novembre a Mulazzo. Il grande navigatore Alessandro Malaspina (Mulazzo 1754- Pontremoli 1810) ha avuto rinnovata la sua buona fama e la sua ormai nota storia personale e della Spagna sul finire del Settecento.
Speciale attenzione è stata per continuare a fare analisi, approfondimenti in linea con la presente e futura dimensione culturale, antropologica del nostro tempo. Francesca Guastalli ha condotto l’incontro, lei che con fedele amore si dedica da molti anni a conservare in ordine e digitalizzare le fonti archivistiche con Monica Armanetti e altri collaboratori.
Ha onorato la memoria di Dario Manfredi che ha creato il Centro Museo Malaspina inaugurato nel 1988. Il sindaco Novoa ha pronunciato forte la sua gratitudine per l’incontro di celebrazione.
Il navigatore fece con successo la sua spedizione scientifica dalla Spagna all’Alaska doppiando capo Horn durata dal 1789 al 1794, e rientrò navigando su oceano Indiano e Atlantico. I grandi navigatori di fine Settecento (Cook, Bouganville, Bering) erano finanziati dai sovrani per conquistare colonie e prendere le materie prime per la nascente industrializzazione, i relatori invece, lavorando sui carteggi e fonti varie di Alessandro Malaspina, vi hanno colto l’interesse a conoscere nuovi popoli, nuovi mondi, a esportare umanità.

L’entusiasmo di Emanuele Coco dell’Università di Catania ha concretizzato il bisogno di cominciare tutti e subito a trovare dentro e fuori di noi ideali forti contro l’effimero consumismo. Ospite in Lunigiana dopo averla incontrata sui libri, vede il nostro territorio muoversi dentro un modello moderno di conoscenza, inclusivo e consono al tempo che avremo da vivere.
Questo il taglio dato anche all’intervento di Eugenio Giani presidente della Regione Toscana: sono otto i suoi grandi navigatori, Amerigo Vespucci ha dato il nome al nuovo continente, Giovanni da Verrazzano scopritore della baia di New York è di Greve in Chianti, Filippo Mazzei da Poggio a Caiano col presidente Jefferson contribuì alla Costituzione americana inserendovi anche il diritto ad essere felici: è un gruppo di navigatori che misero avanti a tutto la conoscenza, il “logos” ha sottolineato Giuseppe Benelli presidente dell’Accademia Capelliniche ha ricordato che a lui studente il Malaspina era ignoto e poi ha potuto conoscerlo perchè finalmente dagli anni settanta del secolo scorso sono usciti libri, convegni e conferenze e ha esposto la bibliografia disponibile.

Il merito della scoperta parte da Cesare Ambrosi ma al massimo a farlo conoscere in Italia, in Spagna, in America è stato Dario Manfredi. Certe beghe di provincialismo culturale dapprima turbarono la sua liberalità, ma Dario è l’unico che ha avuto costanza e merito di aver dato il respiro internazionale alla figura del nostro navigatore nato a Mulazzo, cresciuto a Palermo in palazzi del vicerè spagnolo parente della madre e formatosi a Roma al Collegio Clementino dove fece studi dei temi complessi e fondamentali dell’Illuminismo che saranno necessari per la grande spedizione scientifica.
Manfredi è stato l’ideatore e realizzatore di quanto oggi sul Centro Malaspina si conosce ben catalogato ed esposto a Mulazzo e ha pure fatto aprire in Spagna carteggi e materiali vari di studi rendendo popolare il navigatore e purificando la sua persona dalla indecente accusa di un intrigo a corte contro il primo ministro Godoy e fu incarcerato.
Col distretto scolastico e il presidente Giulivo Ricci, anch’egli ricercatore di notizie sul Malaspina, abbiamo visitato la cella alla Coruña , ne uscì solo per intervento di Napoleone, venne a Pontremoli dove morì e la sua tomba non esiste più, andò distrutta durante lavori di ampliamento del cimitero di Verdeno.
Nel 1987 il 12 e 13 maggio a Mulazzo fu fatto Convegno su Alessandro Malaspina e la cultura del suo tempo con collegata una mostra e Dario Manfredi ne fu l’organizzatore esatto e geniale con aiuto dato da Fabrizio Rosi. Ha sollecitato lo studio a Madrid della documentazione della grande spedizione scientifica. Ancora è Dario a organizzare nel 2006 un Convegno col Comune di Pontremoli e l’Università di Verona su Lunigiana e i Malaspina a 700 anni dalla presenza di Dante in case dei Malaspina e ha curato l’edizione del volume “Scritti danteschi e malaspiniani” di Vasco Bianchi, ricordato da Francesca Guastalli mediatrice e attuale direttrice con Rossanna Piccioli del Centro Malaspina che invitava ad esprimere progetti di ricerca .
I brevi interventi di Riccardo Boggi, Marco Manuguerra, Luciano Bertocchi, Paola Bianchi, Eliana Vecchi hanno legato in amicizia Malaspima e Manfredi.
Maria Luisa Simoncelli