Per il secondo anno a Vignolo lo “Spaziominimo” ospita una mostra fino al 15 settembre
Se davvero sarà la Bellezza a salvare il mondo, potrebbe essere la Cultura ad offrire un contributo importante per rivitalizzare i nostri paesi; ci credono davvero a Lusignana, due “ville” – Vignolo e Posponte – legate dalla chiesa parrocchiale, fino a tempi recenti vivace centro collinare del territorio di Filattiera.
Lo spopolamento anche qui ha causato una drastica riduzione del numero degli abitanti, ma un bel gruppo di “emigrati” continua a tornare, soprattutto in estate. Tra loro Loredana Sarti, figlia di un ambulante stagionale nella “bergamasca”, a sua volta partita tredicenne e che in Lombardia ha raggiunto prestigiose posizioni sociali e importanti realizzazioni professionali grazie alla laurea alla Bocconi e ad una grande determinazione.
Oggi sembrano lontani gli anni festosi delle tante iniziative nelle estati di Lusignana, ma Loredana non si arrende ai numeri e continua nella “missione” di tenere vive le iniziative nel paese.
Così, per il secondo anno consecutivo, ha aperto lo “Spaziominimo”, piccola quanto incantevole galleria d’arte nel centro di Vignolo, all’interno di una casa ereditata e ristrutturata in versione minimalista che si rivela davvero sede ideale per ospitare le opere di artisti di primo piano nel panorama nazionale e oltre.
“SovradiSè, il Sopra e l’Oltre” è il titolo della mostra inaugurata sabato scorso, 20 luglio, e visitabile fino al 15 settembre su prenotazione (info@loredanasarti.com – www.spaziominimo.it).
Curatore della mostra è Alberto Maria Prina, affermato artista e designer, insegnate al Politecnico e all’Accademia di Brera, decine di mostre e di pubblicazioni all’attivo, esperienze internazionali di primo piano.
Con Loredana Sarti, oltre alle proprie, ha raccolto a Lusignana notevoli opere di Alessandra Angelini (parmense di nascita, milanese di adozione ma origini a Torrano di Pontremoli), Fernanda Fedi, Gino Gini, Giovanni Canu, Jacopo Prina, Virginia Dal Magro.
In una stanza con pavimento colore del mare e i muri col sapore genuino della pietra povera, quadri e sculture si offrono nella loro straordinaria unicità, capaci di rapire lo sguardo e la mente in un caleidoscopio di tecniche che suscitano nell’osservatore sensazioni ed emozioni tali da proiettarlo al di fuori del piccolo spazio della stanza e del paese.
Se lo scorso anno protagonisti erano i “libri d’artista”questa volta il tema si concentra sulla dimensione interiore, anche religiosa, comunque del “sacro”, nella quale gli autori si esprimono andando oltre i quotidiani confini del concreto.
Un messaggio molto ben accolto dai residenti e da quanti continuano a fare di Lusignana un punto di riferimento, tutti presenti all’inaugurazione. Una mostra da non perdere!
(p. biss.)