Al Bancarella una vittoria in “rosa” con “Il cognome delle donne”

Successo per il volume di Aurora Tamigio che ha sfiorato l’en plein di voti, raccogliendo ben 185 preferenze su 188 schede

La premiazione di Aurora Tamigio, vincitrice del 72° Premio Bancarella
La premiazione di Aurora Tamigio, vincitrice del 72° Premio Bancarella

“Chi mi conosce sa che sono un cyborg. Ma trovarmi di fronte a questa piazza, a questo pubblico numeroso, con dei compagni straordinari come gli altri autori finalisti mi trasmette una grande gioia. Per questo rivolgo un grande grazie a mia madre, alle mie zie, alle mie nonne, a tutte le donne grazie alle quali e per le quali, è nato il mio libro”. Certo non possiamo non constatare come la dichiarata “anima robotica” di Aurora Tamigio si sia letteralmente sciolta alla notizia, data dalla proclamazione del notaio Sara Rivieri, che il suo romanzo “Il cognome delle donne” (Feltrinelli) aveva appena vinto il 72° Premio Bancarella, conquistando così l’ambita statuetta del San Giovanni di Dio, simbolo del successo. Una vittoria in “rosa” (dato sia dall’autrice che dal titolo e dalla tematica dello stesso libro) che esemplifica bene una costante degli ultimi anni del Bancarella, infatti nelle edizioni dal 2013 ad oggi c’è stata una sola vittoria al maschile (quella di Matteo Strukul nel 2017) invertendo una tradizione che aveva visto nei primi 60 anni di vita del Premio poche vincitrici del “gentil sesso” (sia pure con significative eccezioni come Han Suyin, Oriana Fallaci, Susanna Agnelli, Alessandra Appiano). Ed il successo del volume della Tamigio non è mai stata messo in discussione, nè durante lo spoglio delle 38 schede lette in pubblico, nè sommando le 150 scrutinate in maniera silente dalla giuria. Infatti è stato un vero e proprio plebiscito dei librai, che sui 188 voti disponibili (ricordiamo che in ogni scheda i votanti dovevano obbligatoriamente esprimere tre preferenze) ne hanno attribuiti ben 185 a “Il cognome delle donne”. Bisogna scendere di quasi un centinaio di voti per trovare il secondo classificato, con 88 preferenze, “La Casa delle sirene” (Mondadori) di Valeria Galante (pseudonimo dietro cui si nascondono i fratelli Diana e Dario Lama, coppia di giallisti partenopei); mentre sul gradino più basso del podio si è posizionato, con 84 voti, “L’Iliade cantata dalle Dee” di Marilù Oliva (Solferino). A seguire, con 81 preferenze, “L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani (Fazi Editore), 66 voti per “Tangerinn” di Emanuela Anechoum (Edizioni E/O) ed infine 60 preferenze per “Selvaggio Ovest” di Daniele Pasquini(NNE).

Foto di gruppo con la premiazione di Aurora Tamigio, vincitrice del 72° Premio Bancarella
Foto di gruppo con la premiazione di Aurora Tamigio, vincitrice del 72° Premio Bancarella

Il momento delle spoglio delle schede e della proclamazione della vincitrice, è stato come di consueto anticipato dalla tavola rotonda con gli autori dei libri finalisti, un dibattito condotto con competenza e brillantezza dalla giornalista del TGCom Carolina Sardelli e che ha visto la partecipazione anche della vincitrice dell’edizione 2023, Francesca Giannone, presidente dell’edizione 2024. Un momento di riflessione sulle tematiche proposte dai sei romanzi, ma anche sul mondo dell’editoria e della scrittura. E legato ad ogni presentazione, c’è stato un momento musicale con un brano appositamente pensato per ognuno dei libri finalisti ed eseguito dal duo, chitarra e voce, composto da Giacomo Rossetti e Federico Biagetti. Momenti emozionanti anche per la consegna della Gerla d’oro da parte di Roberto Lazzarelli, Presidente dell’Unione Librai Pontremolesi alla libreria Giovannacci di Biella e dei segnalibri realizzati dalle ragazze dell’ IPM di Pontremoli. Al termine il saluto del presidente della fondazione, Ignazio Landi, e del sindaco Jacopo Ferri che hanno dato l’appuntamento a questo autunno, quando si terrà il Bancarella della Cucina.

(Riccardo Sordi)